3 domande x 3 risposte con Padre Bernardino
D. Da decenni non si sente più dire che sia stato chiamato un prete al capezzale di un moribondo. Segno di emancipazione da pratiche religiose medioevali?
R. Sinceramente una simile pratica era già impostata male. Bisognava capire che il moribondo, al punto in cui consente, non vede e non percepisce più nulla, poteva beneficiare solo parzialmente della presenza del sacerdote: assoluzione e unzione degli infermi sotto condizione (sacramenti che vanno amministrati quando linfermo è cosciente, salvo caso in cui non cè stata trascuratezza da nessuno).
Dunque, la presenza del sacerdote, a quel punto estremo, era più per dare un conforto ai presenti, aiutandoli ad affrontare quei momenti severi con serenità cristiana. Dimenticato tutto questo, si era giunti ad una presenza necrologica, per cui era facile sentir dire, a quei tempi, che la presenza del prete portava fortuna!
Chi non ricorda certe battute superstiziose nei riguardi del prete, presentii soprattutto nel linguaggio romanesco?
D. Mia cugina è vedova da cinque anni e dice che a coltivare amicizie e balli non cè niente di male: è proprio così?
R. Sua cugina deve essere intenzionata a risposarsi e pensa di non avere altre vie per raggiungere lo scopo. E nel suo diritto. Se, invece, afferma che non è questa la sua intenzione e si limita a dire che desidera solo divertirsi, finge di non capire quanto sia rischiosa la condotta da..vedova allegra...!.
D. Ho inteso dire che la frase del Pater dacci oggi il nostro pane quotidiano non sia giusta. Come intenderla?
R. Per esattezza, il testo greco recita: Dacci giorno dopo giorno, il nostro pane sopra sostanziale. Quel giorno dopo giorno allude alla manna che andava raccolta giornalmente senza farne ulteriori provviste. Quel soprasostanziale non può essere il pane di farina, ma di lui stesso, che è il pane disceso dal cielo il pane della vita.