Il millenario Crocifisso di Ariberto
Custodito nel Duomo di Milano
Il Crocifisso di Ariberto ora custodito al Museo del Duomo di Milano- è stato scolpito in legno di pioppo. Sulla croce sono inchiodate otto lamine di rame, dalle forma svariate e di dimensioni diverse lavorate a sbalzo e in origine dorate e argentate. Al centro della Croce spicca la figura del Cristo raffigurato come morente-, dagli occhi aperti in parte, dalla bocca raggrinzata e struggente -in una drammatica e fatale ultima espressione premorte- di estremo lacerante dolore.
Attorno al capo una grande aureola crucisignata circonda la figura del Cristo, dal volto piegato sulle scapole nellattimo. Il costato non presenta la classica ferita dovuta al colpo di lancia inferto a Cristo da Longino. E insolitamente un Cristo morente privo della lesione al costato.
Maria e Giovanni inquadrano il Cristo: la prima raffigurata la Madre- presenta unespressione grave, con la destra rivolta ad additare il sangue stillante dalla mano di Cristo trafitta in Croce; il secondo il condilectus- è invece esibito mentre con una mano si mantiene fermo il capo, in unespressione di angoscioso sgomento.
Sopra al capo il Crocifisso reca la scritta IHS NAZARENUS REX IUDEOR(um), a sua volta sovrastata da clipei con le personificazioni del sole e della luna. Alla base del Crocifisso sta lArcivescovo Ariberto di Intimiano dallaureola quadrata, che lo indica ancora in vita.
Il disegno e lo sbalzo della figura di Cristo è vigoroso e raffinato -rappresenta una versione grandiosa e patetica del soggetto-. Questa raffigurazione lo rende accostabile ad alcuni modelli ottoniani germanici, qui riletto però- in chiave lombarda. Lopera appariva cromaticamente dominata da una dicotomica contrapposizione di oro per i corpi e dargento per i fondi. La presente Croce presenta uninsolita risoluzione che certamente la distingue da altri Cristi morenti in Croce.
Ariberto lo fece eseguire e ne è il committente tanto che oggi lo si chiama Cristo di Ariberto-, è stato eseguito fra il 1037 e il 1039 per la distrutta chiesa di San Dionigi a Portaorientale.
La motivazione della realizzazione di questo Crocifisso è il voto/ricordo per il pericolo scampato occorso allArcivescovo durante i drammatici avvenimenti del 1037 quando fu fatto prigioniero dellImperatore Corrado II, e poi falsamente assediato dentro le mura di Milano dallesercito imperiale.
Il Cristo di Ariberto ha certamente subito svariati interventi di restauro, trasformazioni posticce e diverse irreversibili manomissioni. Del Crocefisso voluto da Ariberto rimangono ormai solo le dotte lamine figurate in rame sbalzato e cesellato, che hanno subito il rimontaggio su almeno due diversi supporti lignei durante questi mille anni.
Il Crocefisso di Ariberto è ora come già detto- ubicato nel Museo del Duomo di Milano; una riproduzione del prezioso Crocefisso si trova nellultima campata della estrema navata di destra della Cattedrale di Milano. Per celebrare il millenario della Basilica di San Vincenzo in Galliano (celebrato il 2 luglio 2007) la Veneranda Fabbrica del Duomo ha concesso di conservare in Cantù -laddove Ariberto ancora suddiacono ha compiuto il suo ministero- la copia del Crocifisso.
Prof. Alessio Varisco
Storico dell'Arte