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Messaggio di S. E.
Mons. Lino Fumagalli,
Vescovo di Viterbo,
al Santo Padre Francesco


Beatissimo Padre, nel momento in cui Ella, come Vescovo di Roma, inizia il Suo supremo Ministero di Successore dell’Apostolo Pietro e di Pastore universale della Chiesa, la Diocesi di Viterbo si unisce alla gioia profonda di tutta la Comunità ecclesiale, che accoglie  il dono grande di un Pontefice che ha ricevuto dal Signore il compito di confermare i fratelli nella fede.


Jorge Mario Bergoglio,
Papa Francesco


La Città di Viterbo è conosciuta come la “città dei Papi”, per lo stretto legame che nel corso dei secoli ha avuto con i Sommi Pontefici e la Sede di Pietro. Nel XIII secolo, infatti, fu sede pontificia per circa ventiquattro anni, durante i quali vi soggiornarono  e vi furono eletti vari Papi.

Nei secoli successivi, poi, la nostra Città ha visto tra le sue mura molti altri Pontefici, fino alle due ultime memorabili visite del Beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.


Benedetto XVI e Giovanni Paolo II,
predecessori di Papa Francesco


Tutto questo dice il rapporto stretto e l’attaccamento sincero che il nostro territorio e la nostra gente ha costantemente avuto per il Papa e che ora vuole rinnovare alla Santità Vostra con il desiderio di avere sempre l’entusiasmo e “il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul Sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso”.

Dalla nostra Chiesa di Viterbo sale a Dio una preghiera corale per Lei, Santo Padre Francesco, e per le nostre comunità e per ciascuno di noi attendiamo da Lei l’Apostolica Benedizione, mentre promettiamo, con il poverello d’Assisi, “obbedienza e riverenza al Signor Papa”.

+ Lino Fumagalli

Vescovo di Viterbo

AS VIAS DO ESPIRITO

PARÁBOLA DO RICO E DO POBRE.



PARÁBOLA DO RICO E DO POBRE.

É uma parábola pintada com cores vivas.  O rico se veste de purpura e de linho e banqueteava todos os dias, era uum epulião: o pobre, postado à sua porta, coberto de feridas, esperando que alguém lhe desse alguma sobra de comida e até os cães vinham lamber suas feridas. Entretanto o quadro muda.  Na outra vida, o pobre entra para a intimidade do seio de Abraão, enquanto o rico é entregue aos tormentos do inferno, naturalmente porque tinha feito maú uso do dinheiro, enquanto o pobre, na sua pobreza, não tinha perdido a confiança em Deus.


THE WAYS OF THE SPIRIT

YOU ARE MY FAITH

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YOU ARE MY FAITH

Oh Jesus, people usually think that the faith in You was born by miracles done in the roman Palestine. Those miracles caused only astonishment and they only made  believable your message.
It was the way in which you introduced yourself and explained your thinking that was unusual.
It is easy to point out limits, defects and faults in Moses, David and in the Prophets.
In You, Jesus, everything is majestic and brightly without any ostentation.
In You everything is human an lovable.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

DOMINGO 13 DE OCTUBRE EVANGELIO: SAN LUCAS 17, 11-19

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DOMINGO 13 DE OCTUBRE
EVANGELIO: SAN LUCAS 17, 11-19


“Yendo Jesús camino de Jerusalén, pasaba entre Samaria y Galilea. Cuando iba a entrar en un pueblo, vinieron a su encuentro diez leprosos, que se pararon a lo lejos y a gritos le decían: Jesús, maestro, ten compasión de nosotros.» Al verlos, les dijo: «Id a presentaros a los sacerdotes.» Y, mientras iban de camino, quedaron limpios. Uno de ellos, viendo que estaba curado, se volvió alabando a Dios a grandes gritos y se echó por tierra a los pies de Jesús, dándole gracias. Éste era un samaritano. Jesús tomó la palabra y dijo:
-«¿No han quedado limpios los diez?; los otros nueve, ¿dónde están? ¿No ha vuelto más que este extranjero para dar gloria a Dios?» Y le dijo:  -«Levántate, vete; tu fe te ha salvado”.




WEGE DES GEISTES

Una canzone d'amore “E SUI MONTI FU GIOIA”

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“E SUI MONTI FU GIOIA”

 `Ti saluto, piena di grazia: il Signore è con te"!;
Fu la chiamata inattesa ad essere Madre.
Nel silenzio di Nazareth
ti sei lasciata trasformare da Dio
venuto ad abitare nel tuo grembo,.
E l'ombra misteriosa dello Spirito
divenne potenza di vita,
slancio inarrestabile di condivisione.

 E così salisti sui monti di Giuda

con passo affrettato e con la gioia nel cuore.
"Non conosce ritardi la grazia dello Spirito Santo”.

Preghiere

Preghiera del Papa

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PREGHIERA DEL PAPA

Signore, sono il Papa.

Mi presento a Te, non come mi vedono gli uomini: il Dio in terra; la più alta autorità morale; l'uomo ascoltato ed acclamato da milioni di persone; il sicuro; l'infallibile; il dolce Cristo in terra! Mi presento per quello che sono: un povero uomo che dal momento della sua elezione ha cessato di essere se stesso per divenire Istituzione, Simbolo, tutto per gli altri e niente per se. lo devo misurare le parole perché il mio uditorio è l'umanità; non posso piangere in pubblico per­ché devo predicare la speranza; abito in una casa dorata: la mia prigione a vita.

In più la storia ha confuso il servo con il Padrone; il segretario col Direttore; il timoniere col Capitano. Gesù non ha dato le dimissioni da Capo della Chiesa, ma molti lo credono! Credono che io sia Lui, così mi chiedono miracoli, mentre io posso dire solo: "Coraggio... abbiate fede... !".

Ed io devo andare con i piedi di piombo per non avallare questo errore! Pochi si rendono conto che io cammino al buio come Abramo e che quando parlo ai potenti, sono nudo come Mosè davanti al Faraone. Se il 13 maggio non mi aves­sero sparato, molti ancora mi crederebbero invulnerabile. Quanti mi credono una Rocca mentre io mi sento in bilico su di una barca che fa acqua da tutte le parti e che talvolta è appestata dagli odori malsani che salgono dagli stagni della Chiesa! So che nella Tua Chiesa ci sono montagne di fedeltà e prati immensi di fiori e di aria pura, ma da me arrivano solo gli echi della Tua presenza santificatrice  e talvolta sono anche... filtrati!

Un giorno Gesù rimproverò Pietro perché respingeva i piccoli per far posto ai grandi, ma ora, dimmi, Signore, come debbo fare io che ho milioni di piccoli da difendere e da accarezzare, impastoiato come sono dagli impegni di Stato, dal Cerimoniale e dalla Diplomazia ?

Signore, io sono il Papa, ma il mio autista sta meglio di me. Fa che la gente comprenda che io sono il Tuo autista, così potrò dedicarmi di più ai Tuoi piccoli ed a me stesso. Signore, se anche per Te io sono il Papa, allora... ascoltami !

Se invece, anche per Te, sono solo un povero uomo, allora Ti prego... non lasciarmi solo al timone della barca. Come Pietro potrei addormentarmi..., fug­gire            tradirti..., ed allora che ne sarebbe di quelli che stanno su di essa o che ad essa sono aggrappati ? Come Gesù nel Getzemani, quante volte, solitario, sudo sangue immerso nell'angoscia per la responsabilità delle decisioni che sono costretto a prendere! Quanta tristezza per l'incomprensione dei miei più vicini collaboratori! Quanta paura di coloro che spiano la mia prima caduta per giudicarmi! Signore, se è vero che Tu sei sempre vicino ai poveri, ai soli ed agli angosciati... allora ti prego... stammi vicino !

Chi è più povero di me ?

Amen !