Molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: "Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?" Disse allora Gesù ai DODICI: "Volete andarvene anche voi?". Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da chi andremo?
Nella Bibbia cè un piccolo brano di Abacuc (625- 598 a.c.).
Risponde Dio: "... il giusto vivrà per la sua fede...".
Passano i secoli e a noi contemporanei chiede ugualmente la perseveranza nella fede, che cresce e si sviluppa nell'umiltà del servizio. Se noi, in questa settimana, ripetessimo spesso "Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce!".
La crisi dell'uomo moderno ha le radici nell'orgoglio di pretendere di poter fare tutto senza ascoltare la voce di Dio. Si esalta quando raggiunge grandi traguardi con la scienza, si sente padrone dell'universo, crede che può fare tutto ciò che vuole, spesso si autodistrugge, e trova sfogo ai suoi fallimenti ribellandosi e imprecando contro Dio.
Senza la fede è impossibile sopravvivere a tragedie, sofferenze che spesso sono pane quotidiano della nostra vita quotidiana.
Ricordati che la fede non è come un oggetto che quando possiedi te ne puoi servire all'occorrenza. Ripeti spesso: "Credo Signore, ma aumenta la mia fede".
Pensa con gratitudine ai tuoi genitori, quando nei primi glomo della tua esistenza ti portarono al tempio per ricevere il dono della fede e intesero l'accorato monito del Celebrante che disse loro: "... Abbiate cura che questa creatura cresca come figlia della luce...".
Camminare, vivere nelle tenebre è impossibile. In tanti momenti del buio della tua anima, aggrappati, anche se ridotta ad una piccola fiammella, alla luce della fede.
Ravvivala continuamente; hai bisogno della luce che guidi i passi del tuo cammino e del calore che ravvivi la tua tiepidezza.