II Domenica dopo Natale
3 Gennaio 2016
EPIFANIA  6     Gennaio 2016

In Cristo tuo figlio hai rivelato il tuo amore.
La seconda domenica dopo Natale fa da ponte tra la solennità del Natale e l’Epifania.
Il richiamo va subito alla luce, simbolo della rivelazione che Cristo fa al mondo: “ Rivelati, o Dio, a tutti i popoli nello splendore della tua verità.
La Liturgia odierna ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale.
L’incarnazione del Verbo è la rivelezione perfetta e insuperabile del mistero di Dio: si tratta ora di accogliere il Verbo fatto carne.
Egli ci dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. E il Padre nel Verbo incarnato vede e ama ogni persona umana.




Di fronte alla volontà di Dio Padre e del suo figlio, Gesù. Di farci entrare in comunione di vita con loro mediante i doni dello Spirito Santo, non possiamo che corrispondere con la nostra riconoscenza e con una vita coerente.
A Betlemme i pastori sono stati i primi ad adorare Gesù bambino e a sentire da Maria, sua madre, il racconto delle meraviglie di Dio.
EPIFANIA
“ABBIAMO VISTO LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI AD ADORARLO”
" .....E Gli offrirono regali."
 
Epifania significa "Manifestazione Divina" e San Matteo ci narra nel suo Vangelo la visita dei magi a Betlém, guidati dalla luce di un astro luminoso. É il principio della visione profetica di Isaia e per questo che i magi, che non erano re, si confondono con il Re di cui parla il profeta.  Nei nostri presepi figurano carovane di camelli e dromedari. Quello che ci narra Matteo é di una bellezza di tipo orientale che non ci stanchiamo di leggere e meditare per estrarre una validissima lezione per la nostra fede.
Il nucleo essenziale di tutta la narrazione é l'universalitá del Regno di Dio, inaugurato da Cristo.
Il Vangelo é destinato a tutte le nazioni del mondo e proprio Matteo finalizza il suo Vangelo invitando alla  missione di partire per il mondo facendo discepoli tutti i popoli, battezzando le persone nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro tutto quanto il Signore ordinó.

Non ci é nessuno  che non sappia che dai tempi piú antichi gli studiosi del Vangelo scoprirono simbolismi  nei regali offerti dai  magi a Gesú.   Offrirono Oro, perché Gesú é Re, offrirono Incenso perché Gesú é Dio, al quale si elevano le nostre preghiere e suppliche, offrirono Mirra, perché Gesú é uomo vero, che ha bisogno di mirra per imbalsamare il suo corpo. In generale i regali usano essere caratteristici della terra di chi li riceve. É il caso dei regali che offriamo nell'offertorio della s.Messa, attraverso le nostre intenzioni particolari.  L' Oro rappresenta pure la nostra fede che deve essere pura e perseverante, come l'oro purificato nel fuoco: l'Incenso rappresenta le nostre preghiere a essere elevate al Padre per il suo Figlio Gesú, essenzialmente per il suo sacrificio espiatorio dei nostri peccati, la Mirra  é il sacrificio e dolori inseparabili dalla condizione umana in cui viviamo.
É necessario ancora un passo avanti per bene conoscere il significato di questi  doni: vedere in questi doni gli elementi della nostra cultura, che ci piacerebbe vederla tutta consacrata agli ideali del Vangelo, affinché Cristo penetri nella piú intima nostra realtá. In questo caso, l'Oro rappresenta le leggi che governano il nostro stato, inquieto nella procura della armonia,   prosperitá, giustizia e pace: L'Incenso sarebbe il nostro ideale di convivenza che si deve espandere in direzione di tutte le frontiere, procurando di superare le nostre limitazioni:  la Mirra sarebbe il simbolo di tutte le nostre lotte a trovare la vita come una conquista di ogni giorno. In Cristo incontriamo  la vittoria e questo succederá se siamo generosi e pieni di fiducia nel potere del Divino Re, come i magi andarono ad adorarlo in Betlém, rappresentando tutti i popoli della terra...........



AS VIAS DO ESPIRITO

À Maria, Modélo de Fé.

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À Maria, Modélo de Fé.
de S.Ex. Card. Angelo Comastri

 

Virgem Maria ! 

 A lampada da tua fé sempre ficou acesa.  Voce é a Crente. Coloca oleo nas nossas pobres lampadas para que  a luz da nossa vida ilumine a FACE SANTA DE JESUS.

Virgem Maria ! Nós somos gente de pouca fé, basta uma onda de dificuldade para termos medo, basta um pouco de incomprensão para nos apagar o entusiasmo.  Socorre nossa fraca fé.


Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

THE FEAST OF THE DIVINE MERCY

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in inglese
THE  FEAST OF THE DIVINE MERCY
                                                                                            
 During the course of Jesus' revelations to  Saint Faustina on the Divine Mercy He asked on numerous occasions that a feast day be dedicated to the Divine Mercy and that this feast be celebrated on the Sunday after Easter. The liturgical texts of that day, the 2nd Sunday of Easter, concern the institution of the Sacrament of Penance, the Tribunal of the Divine Mercy, and are thus already suited to the request of Our Lord. This Feast, which had already been granted to the nation of Poland and been celebrated within Vatican City, was granted to the Universal Church by Pope John Paul II on the occasion of the canonization of Sr. Faustina on 30 April 2000.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Amigo

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Amigo
, te invito que evoques a aquellos que con su afecto entretejieron las fibras de tu alma.

Que recuerdes a todos los que están y a los que se han ido, aunque siempre permanecen:

Los amigos del tiempo y los de la eternidad. Los que te hablan de Dios y los que te hablan a tu corazón.
Los que tienen tiempo y les sobra vida. Los que han transitado tus caminos y te han acompañado, desde cerca o desde lejos. Los que te dejan ser vos mismo y no te cambian.



WEGE DES GEISTES

CORAZON DE JESUS

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CORAZON DE JESUS
“CENTRO DE CRISTO”

Vayamos al centro o al fondo de la cosas
Caminemos hacia lo esencial
Avancemos en aquello que es sustancial
Con expresiones así, o muy parecidas,
el hombre intenta no apartarse
del camino verdadero
El Corazón de Jesús simboliza
lo más íntimo de Jesús:




Preghiere

PREGHIERA COSTANTE

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PREGHIERA COSTANTE

  • Il ricordo costante della presenza divina e l'invocazione del santo nome di Dio, inpronunciabile per causa del potere terribile a Lui attribuito, rimonta dalla antica lezione bibblica: nell'antico  Testamento, davanti i principali momenti della storia della salvezza, il popolo ebreo sempre prega. Fra quelli di personalitá marcante di distacca Mosè, l'espressione piú chiara di chi, dopo la sua elezione come guida del suo popolo, fece della sua vita una continua preghiera. La veritá piena fa sempre suscitare formule nuove a rispetto del mistero insondabile di Cristo Jesus, che possono esprimersi in distinte forme de preghiera, come, suppliche, intercessioni, azioni di grazia e lovori.