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XXVIII domenica del
Tempo Ordinario


Anno C


La fede non ha confini
razziali e culturali


PENSIERO DELLA DOMENICA
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"Grazie", una parola rara. Non si tratta solo di galateo, come ci insegna oggi il Vangelo. Tra la gratitudine e la religione esiste un legame. Non si confondono però. Le qualità umane e naturali sono la base per le virtù cristiane e soprannaturali. Quanto è bello dire "Grazie" di cuore e con gratitudine per i doni ricevuti da Dio! Un solo straniero tornò indietro a ringraziare... Il Messia, fin dall’inizio della sua vita pubblica, ha cura e premura per i diseredati, i bisognosi. Compie prodigi, miracoli, come prova inconfutabile della Sua divinità. In quel tempo la malattia incurabile era la lebbra, considerata come una impurità legale.
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Mosè (Lev.13,45-46) aveva stabilito:
 
“…il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate
e il capo coperto, si coprirà la barba e andrà gridando:
Immondo! Immondo! Sarà immondo finchè avrà la piaga;
e immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dall’accampamento...”


Dice Luca (17,12): “... gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce dicendo: ”Gesù Maestro, abbi pietà di noi!”.

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Appena li vide Gesù disse:
“Andate a presentarvi ai sacerdoti”
 


E mentre essi andavano furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro, lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo.

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Era un samaritano. I Samaritani erano considerati rispetto al popolo eletto, odiati stranieri.

La vera nobiltà dell’uomo e il segreto della salvezza, non stanno nell’appartenenza materiale ad una categoria, ma negli intimi sentimenti del cuore.

E Gesù osservò:
”... non si è trovato chi tornasse a rendere
gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”


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Se per gli ebrei la lebbra fisica era segno di impurità, la lebbra dell’anima sono le nostre cattive inclinazioni, la nostre passioni, l’attrattiva verso il proibito.

Il più grande dono che Dio ha fatto all’uomo è la libertà; e tu dici “...io faccio quello che voglio, non devo rendere conto a nessuno”.

Sii onesto: i conti li devi fare con la tua coscienza, che non ti da tregua nel ricordarti che quel tuo comportamento non è stato corretto, quel tuo giudizio non era equilibrato, quell’ offesa, quel torto, ti
sollecitano sentimenti di violenza…

Cerca pure di divagarti, di stordirti con ogni mezzo, ma quella voce della coscienza riaffiora e ti tormenta!
 E’ la storia quotidiana di tutti noi, e per questo non siamo tranquilli, felici.

Anche nella mia anima spesso riaffiorano sintomi di lebbra; guarirla da solo è impossibile.


Ripeti anche tu in ogni evenienza, come faccio io,
l’invocazione del lebbroso davanti a Gesù:
“Signore, ho bisogno di te, aiutami!”


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Quante volte, nella nostra vita quotidiana, se non troviamo più valide soluzioni, ricorriamo a Gesù, ma non con fede viva. Siamo dubbiosi, rimaniamo increduli e la nostra richiesta spinta soltanto da sentimenti di scoraggiamento.
O mio Signore, accresci ogni giorno la mia fede!

Dammi la certezza della tua bontà e premura verso di me. Quando ti chiederò una grazia fa che subito elevi un inno di riconoscenza a Te per quello che fai. Accetta la mia fede, piccola come un granellino di senape, ma fammi sentire dentro il cuore la certezza che Tu e soltanto Tu risolverai i miei guai…

Grazie o Signore!

Don Lucio Luzzi
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Vie dello Spirito is Don Lucio Luzzi

Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
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Video correlato
"Ti ringrazio o mio Signore"
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AS VIAS DO ESPIRITO

Imitaçaõ......3.14 Como devemos considerar os ocúltos juízos de Deus, para não nos desvanercermos

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Imitaçaõ......3.14
 
Como devemos considerar os ocúltos juízos de Deus,
 para não nos desvanercermos com os nossos bens.

 
Senhor, os vossos juizos, qual trovão, me aterram: abalam todos os meus ossos, com temor e tremor e a minha alma enche-se de pavor.
Estou atônito e considero que nem os céus são puros em vossa presença.
Se nos próprios anjos achastes maldade, o que será de mim?
Caíram as estrelas do céu e eu, pó, que presumo ?
Aqueles, cujas obras pareciam dignas de louvor, precipitaram-se o abismo e os que comiam o pão dos anjos, vi-os deleitarem-se com o alimento dos porcos.
Não há, pois, santidade, Senhor, se retirardes a vostra dextra.



THE WAYS OF THE SPIRIT

Pilate and the Sanhedrim The last round

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Pilate and the Sanhedrim
The last round


Shocked by an unjust sentence extorted to him;
Shaken by a death he esteemed too sudden,
Bothered by Joseph’s of Arimathea request for the body,
Troubled by the Sanhedrim’s request to remove quickly the bodies from the crosses,
Pilate asked himself what else now?



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

SAN JOSÉ

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SAN JOSÉ
Su fe se tradujo en fidelidad. Cumple la misión sin ruidos. Habla el lenguaje que mejor conoce: el lenguaje de los hechos. Siempre al lado de Jesús y de María, con sentimientos de asombro y de gratitud. A San José lo podríamos calificar como “Custodio de la Eucaristía”. Así lo afirma la liturgia: “confiaste los primeros misterios de la salvación a la fiel custodia de San José”. Él acoge a Jesús presente en el seno de María, él asiste a la adoración de los pastores y de los magos, él le lleva a Egipto y lo trae, él le enseña a rezar, él le busca, él contempla su crecimiento, él acepta con agrado su trabajo en el taller de Nazaret.


WEGE DES GEISTES

“Cristiani credibili?”

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 Non possiamo essere
 "cristiani credibili"
    se non siamo uniti


E’ facile predicare la comunione, ma è quasi impossibile vivere la comunione. La comunità è ancora identificata con la propria parrocchia; da qui la faziosità, il settarismo, o giudizi spesso impietosi che i sedicenti cristiani praticanti esprimiamo gli uni contro gli altri, i personalismi e i protagonismi.


Preghiere

croce dei giovani noi ti guardiamo

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Croce dei Giovani noi ti guardiamo

I giovani sono gabbiani, il loro volo ci affascina.
Sono acqua pulita e nuova, rugiada fresca
e vita sui nostri volti e sul cuore.
Sono arcobaleni colorati:
danno senso alla nostra vita stanca e grigia.
l giovani sono il sole: quando li guardiamo e li ascoltiamo
ci regalano luce e calore.