Le esigenze ecclesiali
Già sappiamo che il vangelo di Luca ebbe per destinatari diretti le prime comunità cristiane sorte dall'opera apostolica di S. Paolo.
Ora intendiamo analizzare più da vicino quali furono le esigenze particolari che avvertivano queste prime comunità alle quali Luca intendeva offrire un sussidio efficace che le confermasse nell'adesione al Cristo, ancora tanto recente, e pertanto ancora fragile.
Schematicamente, potremmo riassumerle così:
1. Consolidare queste giovani Chiese che il Cristo annunziato loro da Paolo era esattamente quello risorto dai morti, qualche decennio prima, anzi era identico a quello che era vissuto in Palestina, circondato dai seguaci e da folle innumerevoli. Ciò spiega l'attenzione dell'evangelista medico, quindi fisiologo, ai particolari biografici che attestano la sua corporeità: nascita, fatiche, viaggi, sudore di sangue, morte come ogni altro uomo.
2. Presentare la radicalità della scelta evangelica in favore della povertà, le preferenze per i peccatori più maledetti, i malati, fatti oggetto di prevenzioni superstiziose, gli estranei ad Israele considerati estranei anche alle attenzioni di Dio. Questo rilievo mette sull'avviso il lettore sulle insistenze di Luca in favore della compassione, anzi condivisione del Salvatore verso ogni tipo di miseria umana. Per cui Dante chiamerà Luca "scriba mansuetudinis Christi, cioè lo scrittore della mansuetudine di Cristo".
3. Dissuadere quei primi cristiani dal ritenere imminente la seconda venuta del Cristo, la parousia. " Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta" (At 1,7) farà risuonare perfino all'inizio dell'altro suo libro. Di conseguenza, uno dei concetti, tornanti quasi ad ogni passo di questo vangelo, è quello della "vigilanza", intesa come atteggiamento di continua ma serena allerta, di fronte all'azione divina che irrompe nell'anima.
4. Sottolineare la priorità assoluta dell'ascolto amoroso e docile della parola di Dio, sopra ogni altro genere di servizio gradito a lui. Vedetelo nell'elogio della donna che grida: "Beato il grembo..." e lui che precisa: "Ma ancor più beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".
E ancora, (per non moltiplicare i riferimenti), il bozzetto di Marta che prepara la mensa e la sorella Maria, che "ha scelto la parte migliore", cioè l'ascolto della parola di Dio.
Tener presenti queste coordinate dello scritto di Luca sarà assai utile per articolare con maggiore esattezza tutto il resto del messaggio evangelico che lui distribuisce magistralmente ai lati di queste linee maestre, al di dentro di queste mura perimetrali, diciamo cosi, della sua costruzione, certamente classica, se non sempre nel senso dei grandi scrittori, di certo in quello preferito, o se si vuole, usato dai nostri evangelisti, ai quali dobbiamo le informazioni più interessanti sulla persona e l'opera del divino Maestro
Sono rilievi di grande utilità, per chi. come voi, desidera di gustare più consapevolmente il messaggio di Cristo, trasmesso dalla penna devota del medico di Antiochia, S. Luca. Vedremo che è il Vangelo della serenità nella sequela "al Signore Gesù", colto nella pienezza di quella umanità che aveva assunto per noi.
Per questo è stato chiamato "il Vangelo della donna".