
26a Domenica del Tempo Ordinario
28 Settembre 2014
Una reflessione
La liturgia di questa domenica del tempo ordinario lascia chiaro che Dio chiama tutti gli uomini e donne e impegnarsi per la costruzione di un mondo novo di giustizia e di pace che Dio ha sognato e vuole proporre a tutte le persone.
Davanti la proposta di Dio noi possiamo prendere due attitudini: dire "si" a Dio e collaborare con Lui o camminare verso l'egoismo, comodismo e isolamento. La parola di Dio ci esorta a un compromesso serio e coerente, un compromesso che significa impegno reale e esigente per la construzione di un mondo novo di giustizia, fraternitá e pace.

Nella prima lettura il Profeta Ezechiele invita gli israeliti esiliati nella Babilonia a comportarsi in forma seria e conseguente con Dio senza evasive o scuse. Ogni credente deve prendere coscienza della conseguenza del suo comportamento con Dio e vivere nelle implicazioni pratiche della sua adesione.

ll Vangelo dice come si concretizza il compromesso del credente verso Dio. Il "si" che Dio ci chiede non é una dichiarazione teorica di buone intenzioni, senza implicazioni pratiche, ma é un compromesso forte e solenne, serio e esigente con il Regno.

La seconda lettura presenta ai cristiani Filippesi l'esempio di Cristo: per essere Figlio di Dio Gesú non affermó con arroganza la sua condizione divina, ma ha voluto assumere la realtá della condizione umana, facendosi servitore degli uomini per insegnarci la suprema lezione di amore e di servizio, di entrata totale della vita a Dio e al nostro prossimo......
I cristiani sono chiamati per Dio a seguire Gesú e a vivere nella stessa maniera di entrata totale al Padre e ai suoi progetti................
DOTT ALBERTO ROSSINI
