
La donna ebrea
subiva il divorzio!
Ma attenzione: una sposa che avesse superato i 13 anni di età poteva esigere il divorzio, solo nel caso che il marito avesse tentato di farle emettere voti lesivi della sua dignità, oppure fosse caduto nel male della lebbra, o dei polipi.
Una volta accettate le motivazioni del divorzio, la sposa poteva esigere dal marito, davanti al tribunale apposito, la restituzione della somma sborsata da suo padre, al momento del contratto matrimoniale. Così anche nel caso che fosse ripudiata dal marito, o che il marito fosse morto.
Va tenuto presente, in tutto questo affare, il diritto alla poligamia, presente nel mondo ebraico, come in tutto l'oriente classico, specialmente quello semitico. In Israele, ai tempi dei patriarchi e del regno davidico, ne era pervasa tutta la scena della vita familiare, particolarmente dei ceti nobili e delle corti. Ai tempi di Gesù, era meno frequente, per la forte somma da pagare, da parte del marito, nel caso che decidesse di rimandare la sposa, sempre in forza del contratto matrimoniale.
Sappiamo che Gesù prendendo netta posizione contro la poligamia, si rifece alla frase della Scrittura: "Maschio e femmina li creò" ( Gn 1,27), resa perfettamente dal Vangelo ( Mc 10,6 e Mt 19,4). L'altra frase:"Per questo l'uomo lascerà .... e i due saranno una sola carne (Mc 10,8), si trova solo nella traduzione dei Settanta, nella sua forma antipoligamica.
II Cristianesimo ha sempre rifiutato la poligamia, per questa posizione del Salvatore, trovandosi di fronte, non soltanto il paganesimo ellenistico e orientale, ma anche la prassi israelitica. E' noto che Roma, nella sua prima storia era severissima, sul tema del matrimonio. Si corruppe solo ai tempi della conquista della Grecia e dell'oriente.
Purtroppo, oggi la società post cristiana non solo è ricaduta nello sfacelo della coesione familiare, ma ha visto una cosa nuova: la donna che prende il sopravvento sull'uomo, quanto a richiesta di divorzio...
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MARANATHA'