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I mestieri spregevoli
al tempo di Gesù

Ci siamo interessati della pastorizia, palestinese, ai tempi del Salvatore. E abbiamo evitato di avvertire che, purtroppo, questa professione rientrava fra quelle malfamate... Converrà quindi, dire una parola su questa maniera curiosa di valutare le varie professioni fra la sua gente. Anzitutto va fatto osservare che questa valutazione era più convenzionale che morale; tuttavia aveva la sua portata, nella vita pratica. Basta citare la premura con la quale un certo Rabbi Saul, di poco posteriore a Cristo, aveva fatto una lista di mestieri che un padre non deve insegnare a suo figlio: ad es., asinaio, cammelliere, marinaio, vetturale, pastore.




Notate "pastore". Sapete la ragione che ne adduceva lui, con i suoi colleghi? Che chi li esercitava era fortemente spinto alla disonestà. E, per essere più chiari, li definivano "mestieri da ladri". Immaginate quante ne andavano a pensare: che i pastori erano facili a portare il gregge sulla proprietà altrui, rubavano sul ricavato, erano quasi sempre disonesti.



Conclusione: era vietato comperare direttamente da loro lana, carne di pecora, agnelli e capretti... In proposito, il giudizio diventava vera proscrizione morale per i collettori d'imposte e per i pubblicani ( ai quali erano date in appalto le imposte). Questa gente era bollata col titolo di peccatori per eccellenza. Da loro non si dovevano neppure accettare offerte per il Tempio, per opere di assistenza: erano peggio che rognosi.



Non erano valutati molto più benevolmente i macellai, sui quali gravava spesso il sospetto di mandare in vendita carne di animali tarati... Peggio ancora per i raccoglitori d'immondizie, e conciatori di pelli: contro di loro una moglie poteva avanzare diritto al divorzio, davanti al tribunale e il pagamento della somma pattuita al momento del matrimonio.  Il tanfo che emanavano, spingeva anche a questo... Non ce la avremmo attesa, per i medici: anche questo un mestiere spregevole, secondo i Giudei del tempo di Gesù.



Rabbi Yuda, sempre poco dopo i tempi evangelici, sentenziava truculento: "Il migliore di medici è buono per l'inferno!". Chissà cosa avrà detto dei peggiori ...Anche essi presi per ladri, in quanto ché preferivano curare i ricchi, piuttosto che i poveri.

Fermiamoci qui, però dovremo riprendere un discorso così interessante. Ora comprendiamo meglio il significato di certi gesti di Gesù, a spessore dirompente con questa mentalità che, d'accordo, non poteva esser di tutto un popolo, ma dei responsabili, di quelli che controllavano l'opinione pubblica sì.

Pensate ai pubblicani, da cui si lasciò circondare; ai pastori che prese a modello, per esprimer la sua premura per tutti i figli di Dio; ai medici, da cui derivò un evangelista Luca.  E poi tutta quella serie di miserabili, che lottavano per la vita, dedicandosi a lavori così mal retribuiti, anzi bollati d'infamia.




 Il divino Mastro accolse tutti attori a Sé, non ne escluse nessuno, anzi non nascose mai le sue preferenze propri per questi: per gli esclusi.

 E ci renderemo conto dello scandalo ipocrita che provocò, delle reazioni furibonde con cui dovette misurarsi. Ma non si lasciò intimidire da nessuno.




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