Se andrai in Brasile, ed io te lo auguro di tutto cuore, farai una esperienza dolcissima al contatto con la gente, ma soprattutto con i bambini e ragazzi.
Quando giro tra le casette baracche attraverso stradine polverose o fangose incontro la festa, la gioia.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
DON TONINO BELLO: NON UN MITO, MA... UN MITE ( Il Vescovo don)
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta? Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari. Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli figli che il Vescovo don ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.
"Il Padre darà lo Spirito a quanti glielo chiedono"
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO
II metodo didattico usato dal Cristo per ammaestrare la folla che lo seguiva costantemente nel suo peregrinare da un villaggio all'altro è stato prevalentemente quello dell'uso di parabole: fatti, racconti immaginari, ma reali, per trasmettere poi alla gente che ascoltava, i grandi principi del suo insegnamento.
Latteso tra le genti è nato. Il Redentore è tra noi. Abbiamo un modello di vita da osservare e da seguire: Lui, solo Lui, lAmore, lo specchio della vita, lancora di salvezza nel giorno della morte. Guardiamo questa Donna umile e pia, rispondere serenamente allinvito dellAngelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù» (Lc 1,28-31). Gesù, il Salvatore, venne a noi da una Madre, vergine e umile, per insegnarci che la verginità è la strada del Suo passaggio in mezzo a noi. «O beata virginitas!».
ASPIRAZIONI SPIRITUALI DI UNA MADRE DI QUATTRO FIGLI
Una conferma che il mondo non è ancora così allo sfascio, come tendenziosamente vogliono insinuare i mass media. Leggete e tenete conto che il meglio si è dovuto lasciarlo inedito, per riservatezza. Prendo carta e penna e comincio a scrivere, perché se aspetto il tempo per avere un po' di spazio tutto mio, questo tempo non arriverà mai. Sinceramente non riesco tanto bene a mettere in ordine le idee, per rendere il più chiaro possibile il mio stato.
Non abbiamo molti dati personali sulla vita di Bonaventura, tuttavia attraverso i suoi scritti si può capire quale è stato l'influsso di Francesco su di lui.II primo impatto con Francesco è avvenuto in occasione della gravissima malattia che lo colpì tra i 9 e i 14 anni, quando la madre chiese a Dio la grazia della guarigione del figlio attraverso l'intercessione di san Francesco. Non appena "strappato dalle fauci della morte e restituito incolume al vigor della vita" fu consegnato dalla madre ai frati minori del convento di Bagnoregio presso i quali non soltanto studiò, ma incominciò a conoscere il loro fondatore.Più tardi nel 1243 Bonaventura entrò a far parte dell'Ordine sedotto non soltanto dall'esempio di alcuni docenti universitari francescani, ma soprattutto dallo spirito evangelico del poverello di Assisi. Osservando poi che tra ifrancescani si trovava gente umile ed eminenti studiosi, si persuase che si potevano benissimo conciliare umiltà e povertà con la speculazione sapienziale.
Avevi liberato quel povero uomo della Decapoli da una "legione demoniaca" e, al momento in cui ti chiedeva la cosa, di per sé più logica, dopo quell' intervento prodigioso, non l'hai accettato. Ti pregava di permettergli di stare con te e non glielo permettesti. Capisco che, come pagano, si sarebbe trovato male fra gente razzista. Ammetto che la cattiva fama creatagli da quella strana situazione poteva compromettere il buon nome dei tre gruppi: apostoli, discepoli e pie donne.
"Donna: questo é tuo figlio" ( Gv- 19.26) Una riflessione
Quanto soffrí la Vergine Maria nella sua vita ! Maria ebbe tanti dolori che contempliamo per causa del suo Figlio Gesú: il dolore della solitudine e dell'abbandono quando non fu compresa da Giuseppe, il dolore quando procurava con Giuseppe un posto dove Gesú doveva nascere e non lo trovava, il dolore di quando il Bambino Gesú fu apresentato al tempio e Simeone gli disse:" una spada di dolore ti traspasserá l'anima", il dolore di Maria quando il bimbo Gesú, che aveva dodici anni, si perse nel tempio fra quella moltitudine di persone e Lei lo cercava da tutte le parti e non Lo incontrava: il dolore di una madre che vede il suo figlio giudicato e condannato a morte ingiustamente, il dolore di vedere il suo figlio soffrendo sulla croce per una causa umanamente ingiusta.
La misericordia ha un significato particolare nella crescita spirituale di Benedetta, che trova nei primi anni '60 una svota, con l'apporto di Nicoletta e di Mons. Elios Mori. Benedetta era in qualche modo frenata nelle sue alte e limpide aspirazioni dalla paura di essere inadeguata, di avere dei limiti eccessivi, come un aquila che non riesce a distendere le sue ali in volo alto, costretta a zampettare in qualche modo, appesantita, sulla terra. Le lettere di quegli anni rivelano infatti che era piena di scrupoli, sentendosi frenata per i suoi limiti spirituali ed anche fisici. Vorrei, ma non posso sembra essere il suo stato danimo. In una lettera che scrive a Nicoletta il 9 ottobre 1960 troviamo chiaramente il problema e la soluzione che si delinea: Capisco (e mi è in specialmodo difficile ) che prima di tutto devo accettarmi così come sono, miserella e mediocre e impotente, affidandomi a Lui. E come potrei, in caso contrario, sopportare me stessa e la realtà di tutti i giorni?
Gesù ci ha insegnato ad avere piena fiducia nel Padre
Nessuno ha potuto garantirci, meglio di Gesù, sul nostro destino risolutivo, l'eternità beata e sui mezzi indispensabili per raggiungerla. Ebbene, egli ha precisato che questa speranza dobbiamo riporla non in lui, ma nel Padre che lo ha mandato. O, più aderente al dettato giovanneo: ad avere lui, Gesù, come garante del Padre: " Non si turbi il vostro cuore: Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me" ( Gv 14, 1). Qui il termine fede ha il senso più pieno di fiducia, di speranza..Sono innumerevoli le volte, in lui il Salvatore richiama i discepoli a fidarsi dell'assistenza amorevole del Padre, prendendo lo spunto dalle circostanze che capitano, lungo le peregrinazioni missionarie alle quali li portava.. Qui Con la stessa testimonianza personale e con l'insegnamento proposto, con la consueta gradualità che imponeva la limitatezza della mente di chi gli andava dietro, stimolò in tutte le maniere a riporre ogni speranza necessaria a vivere, su Colui che ce l'ha donata.
Maria e Giuseppe si amorono come fratello e sorella?
Abbiamo premesso, a suo luogo, che al momento dell'annunciazione la Vergine e Giuseppe erano già vincolati da una specie di contratto prematrimoniale, in forza del quale sarebbero giunti, entro breve scadenza, a vivere insieme, come ogni altra coppia di sposi. A quel punto, il loro amore non poteva essere più quello della semplice amicizia. L'amore tra fidanzati è specifico; potrebbe anzi definirsi potenzialmente coniugale. Che sia stato puro, intemerato non può mettersi in dubbio: è deducibile anche dal loro comportamento, durante i giorni dell'angoscia, da parte di tutti e due gli interessati.
L'appellativo di laico, deriva dalla consapevolezza dei primi cristiani di appartenere tutti al popolo di Dio (laico dal greco laos, che vuol dire, appunto, popolo). Era stato dissacrato negli ultimi due o tre secoli, usandolo per alludere a movimenti, partiti e stampe che in un modo o in un altro, si contrapponevano alla chiesa. Un giornale o un partito laico, una iniziativa, o un movimento laico avevano sempre un significato inconfondibile.
"Il Signore ha fatto cose grandiose in me " Luca 1.49
Dopo il Concilio Vaticano Secondo cominciamo a cogliere i frutti dell'equilibrio e della forza dello Spirito, presente nella storia del popolo di Dio e della umanitá in tutto il suo contesto. Una delle espressioni di questo sembra essere la riscoperta della modernitá e attualitá di Maria. Movimenti sociali, politici e religiosi guardano verso Maria con rinnovato interesse alla luce delle nuove realitá della nostra storia. I movimenti femministi vedono in Maria una donna forte, sicura e capace, una giovane che riflette prima di prendere decisioni, capace de assumere per conto proprio il destino della vita senza necessitare di consigli o approvazioni di nessuno, neppure del proprio marito.
A palavra de Deus, do velho testamento, nos leva à liturgía antiguissima à orãções e devoções ao Preciosissimo Sangue, desde as orígens do cristianismo. A vida espiritual encontra um insubstituível alimento no Sangue de Cristo, verdadeiro fulcro do coração, da vida e da missão da Igreja.
COMO O HOMEM DE SI MESMO NADA TEM DE BOM E DE NADA PODE GLORIAR-SE
Senhor: que é o homem para que dele vos lembreis: que é o filho do homem para que o visiteis ? Que merecimento tinha o homem para que lhes désseis a vossa graça ? Senhor, de que podia queixar-me, se me desamparesseis ? Que posso eu, com justiça objetar, se não me concedeis o que vos peço ? Certamente posso pensar e dizer com verdade:Senhor, nada sou e nada posso, nada tem de bom em mim, falta-me tudo, tendo sempre para o nada. Se não for por vós amparado e inteiramente fortalecido, logo me torno tíbio e dissipado.
Domingo II de Adviento La Inmaculada Concepción de Santa María Virgen
La Inmaculada es la fiesta de una mujer a quien la esperanza le creció por dentro y se le asomó como fruto de salvación para todos. Dios nos dice cosas muy bellas en María. Ella, desde su limpieza de corazón, es espejo que nos permite vernos por dentro, es guía en los caminos del Adviento. Alégrate, llena de gracia, el Señor está contigo El nombre más profundo que Dios nos regala es alegría, gracia, presencia. Nos lo ha dicho María, icono del Dios que reivindica la grandeza de lo débil, la dignidad de la mujer. Dios se anuda con nosotros, su alegría es amarnos.