... è il mezzo per
nascondere
verità altissime
La distanza tra Dio e noi è intollerabile tanto che Isaia grida: "Se tu squarciassi i cieli e scendessi!" (Is. 64,1). I nostri inni a Dio sono ottimisti, ma cantano tutti al buio perché conosciamo Dio in maniera astratta, catechetica e molto lontana. Si ha l'impressione che Dio giochi a nascondersi. La resurrezione ha inaugurato l'ottavo giorno, ma cosa è cambiato?
"Perché... tutte le cose continuano nel medesimo stato, come dal principio del mondo?" si domanda San Pietro (2 Pt 3,4). Anche i giudei chiedono idee chiare: "Dicci se tu sei il Cristo!" (Mt 26,63), e Filippo: "Mostraci il Padre!" (Gv 14,8). La verità non si prova, si crede e basta.
Rivelazione significa togliere il velo, ma l'Incarnazione vela al massimo il volto di Dio.
Alla provocazione: "Se è Figlio di Dio, scenda dalla croce" (Mt 2,40) Dio risponde con il silenzio.
Dio ama l'uomo ed ha verso di lui un incomprensibile rispetto. Se Dio si svelasse, la coscienza umana ne rimarrebbe condizionata, perderebbe la libertà. Non crederebbe più perché vedrebbe.
Perché il nostro "SI" vale? Perché possiamo dire di "NO", ma diciamo no perché non siamo condizionati. Con il velo è da eroi, davanti ad un fallito, morto sulla croce, affermare: "Questi è veramente Figlio di Dio" (Mt 27,54).
Il velo è il mezzo più semplice per nascondere verità altissime, sproporzionate alle nostre capacità intellettuali. Il pane ed il vino sono umili coperture del Corpo, del Sangue, dell'Anima e della Divinità di Gesù. E la Sacra Scrittura che attraverso gli occhi e le orecchie si adagia dentro di noi, non è il velo che nasconde la Parola? Che dire del velo che nasconde l'Incarnazione, la Resurrezione, I'azione dello Spirito Santo nella Chiesa ed il misterioso lavoro di Dio nel segreto delle coscienze?
Quando terminerà questo nostro pellegrinaggio che va dalla concezione, attraverso la morte, fino alla Casa del Padre, allora cadrà il velo e vedremo il Volto di Dio. E sarà proprio da questo volto che uscirà una luce particolare che ci permetterà di vedere LUI e tante altre cose impossibili a vedersi allo stato attuale: "Alla Tua luce, vedremo la luce" (Ps 35,10).
La morte copre con un velo tutti i morti facendoli precipitare nell'oblio più impietoso, nessuno ne conosce il numero, ma un giorno tutti risusciteremo. Sarà il trionfo della Vita, cioè di CRISTO. Non ci saranno più veli, tutti vedranno tutti. Non ci saranno più veli nemmeno sui cuori, perché tutto verrà svelato.
Quel giorno sarà il trionfo della Verità, cioè di CRISTO. Di ognuno saranno resi noti pensieri, parole, opere ed omissioni: "Quidquid latet apparebit".
Non saranno obliate ne prepotenze ne umiliazioni. Si vedrà perché Dio premia o castiga e tutti approveranno. Sarà il trionfo della GIUSTIZIA.
Tolto il velo si vedrà cosa sia Dio in noi. Oggi dobbiamo accontentarci di immaginare l'uomo in Dio pensando alla Trasfigurazione ed all'uomo senza Dio pensando a Lucifero. Tutto è coperto dal velo! Per questo non ci resta che pregare con San Tommaso d'Aquino: "O Dio che, or velato, contempliamo, quel che l'anima desidera, concedi: che tu senza velo, mostri il tuo fulgor nella eterna gloria nell'eterno amor".
Padre Bernardino Bordo, passionista