
UNA
PREOCCUPAZIONE SUPERFLUA
Il
problema più comune è quello dell accusa dei peccati veniali, da parte di
anime pie.
Innanzitutto
ricordiamo che molti termini di uso comune, nella vita devota, sono poco
esatti, a dir poco.
Ad
es. VANIALE deriva da veniabile , cioè che può ottenere venia, vogliamo dire
perdono a Dio.
Ma
se è per questo, sarebbero veniali anche quelli che chiamiamo mortali .
Cioè
sarebbero veniali in quanto che anche essi trovano venia, vale a dire perdono,
presso il Signore, se noi ce ne pentiamo sinceramente.

Ma
si dà il caso che anche quelli cosiddetti mortali non è che arrechino davvero
la morte né allanima, che è immortale, né alla vita di grazia, perché, anche
essa, soprattutto essa, è di carattere soprannaturale.
In
pratica si potrebbero chiamare Leggeri o Gravi.

Credete
che sia del tutto inutile, questa precisazione?
Non
direi, proprio.
Molta
parte delle nostre angosce religiose deriva da confusione di termini, che
rivela confusione di idee, quindi di vita.
In
conclusione possiamo ritenere per certo che i peccati leggeri ( veniali ) non
sono di per sé materia di assoluzione, cioè del sacramento della penitenza: lo
sono solo quelli gravi, vale a dire mortali.

E
questo significa che se uno tacesse avvertitamene i gravi, profanerebbe il
sacramento; se tacesse quelli leggeri, no.
Abbiamo
usato lavverbio avvertitamene per le solite ragioni di chiarezza.
Difatti
dovremo precisare che lelemento vergogna , su cui tanto hanno insistito le
catechiste di altri tempi, era molto ambiguo e, come sempre, ha causato
confusione e angosce indicibili, per tutti noi.
Riassumiamo
quanto detto così:
Non
si possono precisare con troppa sottigliezza le cosa spirituali, perché,
precisare, etimologicamente, vuol dire tagliare; e cosa si può tagliare nel
campo dello spirito, se materia non esiste?
Dunque
accontentiamoci di afferrare come meglio si possono, la cose di Dio, per vivere
nella semplicità e sincerità, come raccomanda la Scrittura.
