Cento chiodi, tre chiodi
La tua salvezza, Signore, io cerco.
Salvezza che dice pienezza, comunione, libertà, riposo,
estasi beatificante nell'amore.
Ma l'uomo, particella del tuo creato
che si porta dietro il suo destino mortale
ed è segnato dal suo peccato, sa cogliere la
parte, non il tutto, il frammento, non l'intero,
il relativo, non l'assoluto.
E il suo cuore è inquieto:
e cerca e progetta e sogna e pretende.
E scrive e scrive e scrive.
Può essere che nei libri dell'uomo ci sia salvezza?
Ermanno Olmi, nel film cento chiodi,
con alta metafora narrativa, dice di no.
E il suo Libero, guardiano della biblioteca,
con cento chiodi fissa a terra codici, incunaboli, libri:
"Dio non parla con i libri.
I libri servono qualsiasi padrone.
Siamo circondati dal sapere universale.
E seguitiamo a ingannarci gli uni gli altri.
E vero: i libri sono mezzo, non fine.
Strumenti preziosi: ricevono e consegnano, non creano.
Dicono e cantano la salvezza:
non sono la salvezza!
E allora?
Un giorno fu detto ad un uomo di Galilea:
"Gli porrai nome Gesù,
Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
E quel Gesù fu confitto sul legno:
con solo tre chiodi, nelle mani e nei piedi congiunti.
Tre chiodi bastarono
perché la salvezza cominciasse a fluire
dalle piaghe delle mani e dei piedi
e dal Manco squarciato, feritoia del cuore.
Non sono i chiodi a salvare: i chiodi sono chiusure.
Sono i segni dei crocifissori.
I fori dei chiodi sono invece finestre
aperte sull'infinito,
stigmate di un eccesso di amore.
Sono i segni dei crocifissi.
E il mondo non sarà salvato dai crocifissori,
ma dai crocifissi,
esclamò dinanzi alla bara di un Papa defunto,
l'imminente suo Successore.
Ciò che salva, infatti, è l'amore:
si salva donando; si dà vita morendo.
"Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani!"
"Mio Signore e mio Dio!".
Quando vuoi, puoi sentire come protezione a casa tua: il profumo che emanava PADRE PIO: GELSOMINO- SANTA RITA DA CASCIA: ROSA- SAN GIOVANNI PAOLO II: CEDRO.