Famiglia a Nazareth
vorrei sciogliere un canto d'amore
alla famiglia, esperienza dolce e drammatica,
ricca di gioia, speranza, nostalgia.
Ma tu, Signore,
hai vissuto la realtà familiare?
Il pensiero corre subito alla casa di Nazareth
e subito ci inonda lo stupore, la commozione, la pace.
Maria e Giuseppe ti hanno chiamato "figlio"!
E con te hanno gioito, trepidato, vissuto.
E tu "madre" e "padre" li hai chiamati
e, giorni e notti, obbediente, sei stato con loro.
tuo in maniera singolare:
ne hai proclamato la Trascendenza
e ne hai fatto il fondamento della tua libertà.
Tuo padre e tua madre angosciati non compresero allora:
"Figlio, perché?"...
"Chi è mia madre? Chi sono i miei fratelli?"
Poi, alla fine, consegnasti tua madre a Giovanni
perché fosse madre di tutti: Ecco tua madre!
L'hai donata
non perché non ne avevi bisogno,
ma perché essa era a noi necessaria.
Parlando, infatti, di amore - che è ragione di vita
hai evocato le figure di " padre" e di "madre"
come metafora universale e indubitabile
per dire dono, cura, consegna di sé senza riserve.
Nascere per ognuno è l'inizio,
poi c'è il bisogno di crescere:
per l'uno e per l'altro occorre l'amore,
occorre il cuore caldo di una madre e di un padre.
Non basta dire e dirsi uomo/donna,
c'è per tutti il compito di diventarlo:
e sono il padre e la madre
a plasmare vitalmente ogni uomo ogni donna;
sono loro a disegnare i tratti veri del corpo e dell' anima.
figlio a Nazareth come ognuno di noi:
ti preghiamo per le famiglie del mondo:
ai figli non manchi l'amore di una madre e di un padre;
tutti i padri e le madri siano felici della gioia dei figli.
Amen
Quando
vuoi, puoi sentire come protezione a casa tua: il profumo che emanava
PADRE PIO: GELSOMINO- SANTA RITA DA CASCIA: ROSA- SAN GIOVANNI PAOLO II:
CEDRO.