
Una canzone damore
MORIRE DAMORE
Sazio di giorni, come dice la Bibbia,
si è addormentato a novantanni
e ha raggiunto la schiera dei Padri.
Ebreo di origine e di fede,
con nome di antica derivazione araba,
europeo occidentale per scelta e cultura.
Molto ha scritto e tradotto:
per ebrei,musulmani e cristiani.
Ha amato Dio, ha amato luomo.
Ha venerato la parola di Dio.
Ha ricordato-è una sua consegna-
I doveri delluomo- le dieci parole-
Nelle tre grandi religioni di Abramo.
E si è raccontato in un libro
Forte come la morte è lamore.
E in questo libro ha lasciato,
in tre parole, il suo epitaffio:
Nathan Andrè Chouraqui
1917 .
Morto di gioia.
Oggi, quando riposa vicino casa,
sul Monte degli Ulivi,
ai puntini dellepitaffio
aggiungiamo 2007,facendo memoria di
lui con ammirazione, riconoscenza, preghiera.
Signore, questuomo-solo tu ne conosci il segreto del cuore-
Ha avuto cura della tua Parola,
traducendo con intelligenza e passione,
e lo ha fatto come opera messianica:
avvicinare i lontani, unire i distanti,
far risuonare lidentico nel molteplice,
superando Babele.
Soprattutto è stato un inesauribile
Cercatore damore:
La grazia della vita è amare lamore.
E consegnando, con coraggiosa fiducia,
la traduzione del Nuovo Testamento, grida:
Uomini,fratelli miei, è tempo
di rispondere alla chiamata dellamore.
Forse è qui il senso vero dellepitaffio:
morto di gioia.
Come ricorda il salmo 4 che canta
Gioia hai posto nel mio cuore
più di quando essi abbondano
in grano e mosto.
Signore,
per sapere morire damore,
insegnaci,giorno dopo giorno,
a vivere damore,
ovunque chiama.
Lorenzo Chiarinelli, Vescovo
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