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Il ritorno alle

PREGHIERE PROLISSE

Tenendo presente la distinzione fra orazione, intesa come elevazione dell'anima a Dio e preghiera come recita di formule con le quali ci riportiamo a Lui, prendiamo, ora, in esame un proble¬ma di vita spirituale che credevamo di aver risolto e che, invece, va complicandosi giorno dopo giorno, con danni evidenti per la vita interiore di molti fratelli e sorelle. Per le mani non solo di semplici devoti, ma di giovani preti e religiosi, si vedono libri dal dorso massiccio con preghiere per ogni circostanza della giornata; nelle nostre chiese si afferma sempre più la presenza di gruppi di devoti che dedicano un tempo assai accentuato, solo a recitar formule e formule di preghiera vocale.

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Nei primi anni di apostolato capitava non di rado di sentire comunità di Suore, le quali dopo la S. Messa s'intrattenevano a recitare preghiere che occupavano due o tre pagine dei loro libri di devozione. Un anno, a Roma, una comunità femminile, di fondazione francese, raccontava devota¬mente, tutte le mattine, a S. Giuseppe la sua storia, sotto forma di una lunga preghiera: Voi, S. Giu¬seppe qui; voi S. Giuseppe là: non la finivano più... Era un Istituto dedicato, appunto, S. Giuseppe.
Ora, diciamocelo chiaro: Nel medio evo e fino ad un secolo fa, con gente devota ma analfabeta era comprensibile quel sistema di memorizzare atti di fede che, onestamente, ha giovato a qualcosa di buono.


Ma ai nostri tempi è doveroso ricordare che Gesù non mancò di dichiararsi contrario alle lunghe preghiere: «Quando pregate non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole» (Matteo riferisce queste parole ai pagani, ma il contesto allude soprattutto ai farisei). E concludeva: «Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno, ancor prima che gliele chiediate » ( Mt 6, 7- 8). Naturale: Lui vede dentro di noi, prima e meglio di noi, le necessità che determinano le circostanze della vita personale e d'inserimento nella società.
Allora ci chiediamo cosa pensare di quei libri di devozione, ai quali si alludeva poc'anzi con centinaia e centinaia di pagine, contenenti "preghiere, preghiere, preghiere" per tutti gli atti della giornata: da quando ci si alza, fino a quando si torna a letto.. Talvolta mi sono fatta una domanda sorniona, ma senza cattiveria: Chissà se ci troverò una preghierina, per quando devo soffiarmi il naso?...

 Che sia di qualche utilità, particolarmente sugli inizi del cammino spirituale, è comprensibile. Ma che ci si insista, fino al punto da imporselo come una esigenza indilazionabile, è rivelazione d'infantilismo psicologico, autentica pastoia che impedisce il libero volo dell'anima fra le braccia del Padre celeste.
S. Paolo della Croce e tutti i maestri della nostra spiritualità sono stati sempre concordi su criteri pratici, che condensavano in questa frase, rimasta presente fino ai nostri tempi: Preghiere vocali: poche, ma dette bene; orazione: ventiquattr'ore al giorno.
Noi preferiamo riservare un tempo conveniente alla preghiera, specialmente quella liturgica, come mezzo per avviare un rapporto filiale con Dio. Ma il nostro punto di rifermento è quello di una vita di unione con Lui, che tenga viva la nostra presenza al Suo cospetto, in modo che il suo Santo Spirito possa guidarci, correggerci e confermarci nel pio proposito di cercare e amare Dio in ogni cosa e sopra ogni cosa, come ce ne ha dato l'esempio Gesù, suo unico e dilettissimo Figlio.


AS VIAS DO ESPIRITO

QUARTO DOMINGO DO ADVENTO

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QUARTO DOMINGO DO ADVENTO
22 Dezembro 2013
Uma reflexão


DE NOVO  E SEMPRE: NATAL !

São Francisco organizou o presépio na pequena aldeia de Greccio, na noite de Natal, três anos antes de sua morte. Foi uma beleza o bosque naquela noite iluminado pelos archotes trazidos pelo povo daquele lugar e arredores e os frades cantando musicas celestiais !
Celebrou-se a s.missa aí mesmo junto do boi e do burro e das palhas da manjedoura.  São Francisco, que era diacono, cantou o Evangelho, com voz doce, clara,forte e sonora. Guardou-se a palha do presépio que era dada aos animais doentes, conseguindo muitas curas, conforme contam as tradições locais. De Greccio o presépio espalhou-se pelo mundo afora e hoje é amado pela Igreja e pelas milhares de familias cristãs para que jamais fique esquecido o Menino de Belém, mesmo o comércio materializando o Natal. É de uma beleza encantadora os presépios populares, onde cada figura quer lembrar alguns dos elementos que aparecem no nascimento do Menino: a manjedora com a palha, o boi, o burro, os pastores com seus carneirinhos, Maria, José e a divina criança, os anjos cantando " gloria a Deus nas alturas" as estrelas brilhando no ceú e lá, numa curva longinqua da estrada, a caravana dos reis magos que se vem aproximando.

THE WAYS OF THE SPIRIT

Pilate and the Sanhedrim The last round

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Pilate and the Sanhedrim
The last round


Shocked by an unjust sentence extorted to him;
Shaken by a death he esteemed too sudden,
Bothered by Joseph’s of Arimathea request for the body,
Troubled by the Sanhedrim’s request to remove quickly the bodies from the crosses,
Pilate asked himself what else now?



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

24 Domingo tiempo ordinario -

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24 Domingo tiempo ordinario -
  Lectura Evangelio Marcos 8,27-35

“Y vosotros, ¿quién decís que soy yo?”
Una pregunta, muy directa y personal de Jesús, nos interpela.
Si lo que decimos de Jesús está lejos de su manera de pensar y de vivir, ¿de qué sirven las palabras, por muy bellas que éstas sean? Si decimos que es Amado y no le amamos, si decimos que es Señor y no está en el centro de nuestra vida, entonces necesitamos ir más allá de un espiritualismo desencarnado, más allá de la rutina y la superficialidad, para llegar, como pobres, al terreno del Espíritu. En el encuentro personal con Jesús, en fidelidad al evangelio, descubrimos quién es Él y quiénes somos nosotros. Decir quién es Jesús, es darle la vida
Hoy es el    momento para renovar nuestra confianza en Jesús como roca firme.


WEGE DES GEISTES

Il regalo più bello

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Per te anziano, infermo,
al tramonto della vita

Vorrei vestirmi  da Babbo Natale, e stare vicino a te, come se fossimo amici da sempre. Se pensi alla tua infanzia, certamente il Natale aveva  un sapore ed un calore particolare! Tu eri felice nella gioiosa speranza che Babbo Natale portasse qualche regalo per rendere, almeno per un  po’ di giorni meno amara la tua vita che, con tanta dignità, percorrevi nella  miseria.

Preghiere

Preghiera a Madre Teresa

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Il tuo passo veloce sempre verso i deboli

Madre Teresa dei poveri!
Mentre la società del benessere
spinge a moltiplicare i consumi,
tu hai spinto il mondo
a moltiplicare l’amore per i poveri:
così ci hai ricordato che la gioia
non si compra con i soldi,
ma si ottiene dando amore
e spendendo la vita per gli altri.