D. Mi hanno detto: chi è divorziato non può accostarsi ai sacramenti: Cosa pensarne?
R. Le hanno detto una cosa per un'altra. Il divieto riguarda la convivenza coniugale fra due non sposati davanti alla Chiesa. Vediamo di non confondere. Ci sono persone di profonda coscienza cristiana, nello stato di separazione, scelta come ultima sponda, o di divorzio subìto. Si accostano a Gesù e ne ricavano conforto per continuare nella fedeltà agli impegni con Dio, subendo, in ambi i casi, una situazione non voluta. Comunque, neanche i divorziati di libera scelta sono da considerarsi come dei veri scomunicati: possono sempre frequentare la santa Messa, la preghiera e altre iniziative di bene, perché il buon Dio non li abbandoni.
D. Si può celebrare una Messa per chi si è suicidato?
R. Lei si riferisce chiaramente a quanto ha visto, o saputo, di altre epoche. Sappia, dunque, che la Chiesa con il sistema di allora non intendeva (e non poteva) condannare quel fratello infelice, ma farne un deterrente per chi restava. Considerava il suicidio una colpa più grave dell'omicidio. Difatti è così. Alla fine si è dovuto ammettere che quella severità ben motivata, si risolveva in un atto di crudeltà per i parenti. Spesso i malevoli, se si trattava di un marito, giungevano a spargere malignità sul conto di quella famiglia: che quel disgraziato aveva preso quella determinazione fatale, per la disperazione a cui lo aveva portato la moglie.. .Così al Concilio Vaticano Il fu chiesto fosse rimesso al vescovo, nei casi nei quali non ci fosse scandalo, di concedere funerale e sepoltura ecclesiastica. Oggi, praticamente non viene negato più a nessuno un gesto di tanta comprensione e fraternità cristiana.
D. Sento spesso dalla TV, stampa e conversazioni che cose orrende come lo sterminio degli ebrei, della Bosnia, l'affare delle due torri è bene ricordarle, farne memoria vivida, perché non s ripetano più. lo ho forti dubbi in proposito. Che ne pensa?
R. La sua domanda è dolcemente insidiosa, perché si tratta di mettersi contro un'opinione pubblica, martellata da decenni e decenni in questo senso: Ricordare, deplorare, minacciare, perché tali nefandezze non si ripetano mai più! Sono, per esattezza puntigliosa, quasi 58 anni che si abbaia in questo tono, su TV e discorsi su libri e riviste, per cui esprimersi in maniera diversa rappresenta un rischio... Ha visto lo sterminio nazista? E' stato ripetuto in cento luoghi del globo, e con non minore ferocia. Il Vangelo non lascia dubbi, per chi crede in Cristo: le offese, se non vengono dimenticate non risultano perdonate; la violenza si vince solo con la non violenza e non con le armate e i bombers. I torti personali o nazionali, non dimenticati, anzi ricordati con malcelato desiderio di vendetta, aspettano sempre che si presenti l'occasione opportuna per arrivare al dente per dente: la legge arcaica contro la quale Gesù ci ha ammoniti severamente.