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... ed indifferentismo!

Per sentirsi diversi
dallo spregevole vulgus

Fin dalle prime decadi del secolo precedente, si sentiva parlare frequentemente di ateismo, che per molti saputi era un vanto. Spesso andavano sotto l’etichetta di liberi pensatori, di anticlericali, di scettici, di massoni. Tutta gente che aveva studiato, orgogliosa di una cultura che non superava una pietosa mediocrità; ma che, intanto li autorizzava a sentirsi diversi dallo spregevole vulgus.

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Con tutto ciò, ci soffrivano da morire preti, religiosi, monache, uomini di Azione Cattolica, e anime buone che v’impegnavano ore sante, digiuni, processioni propiziatorie e simili.

Di questo esemplari di una fauna giustamente pregiata (proprio perché di stampo arcaico) ce ne sono anche oggi. Ma non se ne vantano più.

Sono stati superati dagli indifferenti, dagli scettici, dai ghiotti di collezioni enciclopediche, sponsorizzate da giornali ad alta tiratura, da banche prosperose, da multinazionali e industrie dal capitale sociale astronomico, disposte a farsi onore con il denaro altrui.

Attingendo a queste fonti, i nostri big fanno presto a ritenersi intellettuali distinti, carezzando una vistosa cravatta a palline, o semplicemente felici di un doppiopetto da professore ottocentesco, ma non più orgogliosi, come a quei tempi, di un semplice orologio a catenella, e baffi alla Bismark o alla Napoleone III.

Vale la pena ripeterlo un’ultima volta: non se ne vantano più del loro scetticismo, o del loro ateismo.

E, tuttavia per la Chiesa sono ancora più pericolosi dei loro antenati dell’epoca umbertina. Chi si afferma su questa linea, potrebbe andare al parlamento, come deputato democristiano, potrebbe essere invitato a far parte del consiglio pastorale  della sua parrocchia, oppure addirittura diventare direttore di una delle nostre riviste da vendersi in bacheca d’uscita di chiesa.

Se dovesse accadere anche da noi in  Italia qualche stretta alla “Zapatero”, chissà quanti di costoro si schiererebbero contro preti e Papi, contro il concetto cristiano di matrimonio, contro il crocifisso nelle aule scolastiche, in quelle dei tribunali, nelle corsie d’ ospedale! Tutti, di questa sponda di cripto indifferentisti, di credenti praticanti, ma divorziati, impegnati a sostenere i pacs, i gay e simili, sciamererebbero, in punta di piedi verso altri lidi.

Molti di questi vanitosi qualunquisti ignorano il detto di Aristotele:  "L’uomo, quando gli conviene, è pronto ad affermare anche le cose più assurde".

Qualche altro, meno antipatico di Aristotele potrebbe suggerire loro, quando sparano a salve contro la Chiesa e il suo programma evangelico: “Non alzare troppo la voce, perché proprio chi si affida al volume sonoro dimostra di non essere per niente sicuro di quello che afferma…”. 

Per ostentare una sicurezza che, sinceramente, non sente, si affida, al volume della voce, dimenticando che, in questo caso, si è assai meno fortunati di un patetico... somarello!

Padre Bernardino Bordo, passionista

 

AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação.... 3.19 DO SOFRIMENTO DAS INJURIAS E DA PROVA DA VERDADEIRA PACIÊNCIA

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Imitação.... 3.19
 
DO SOFRIMENTO DAS INJURIAS
 E DA PROVA DA VERDADEIRA PACIÊNCIA

 
 
Filho, que é que dizes ?
Deixa-te de queixas considerando a minha paixão e os sofrimentos dos santos.
Ainda não resististe até até derramar sangue. Pouco é o que padeces, em comparação de outros que sofreram tanto:foram tão violentamente tentados, tão gravemente atribulados, provados e experimentados, por tão diversos modos.
É bom que te lembres dos graves sofrimentos alheios, para que, mais facilmente possas com os teus, que são mínimos.




THE WAYS OF THE SPIRIT

THE REDEMPTION AND MARY CO-REDEMPTRIX

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THE REDEMPTION AND MARY
CO-REDEMPTRIX

The Blessed Virgin Mary, the Mother of Christ is the Co-redemptrix, meaning that Mary uniquely cooperated with Jesus and is entirely subordinate to and dependent upon Jesus, in the historic work of Redemption. Let’s define our terms. What is Redemption? Redemption is the saving act of Jesus Christ, through his life, Passion, Death, and Resurrection, repairing our relationship with the Father by offering just compensation for the sins of humanity, and thus restoring the possibility of sanctifying grace, and friendship between God and humanity, which results in the inheritance of heaven.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

LO MEJOR DE MARÍA

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LO MEJOR DE MARÍA
Lo mejor de María:
Su  amor
El  empuje de su amor:
Su  sencillez
Lo mejor de su  sencillez:
Su  alma
El  movimiento de su alma:
Su  obediencia
Lo mejor de su  obediencia:
Su  “si”


WEGE DES GEISTES

Canto di Meditazione (Pane di vita nuova)

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Pane di vita nuova

Elaborazione di
Mons. Marco Frisina
- con sottotitoli, canta anche tu -

Preghiere

PERCHÉ E COME PREGARE ? Un pensiero

PERCHÉ  E  COME   PREGARE  ?
          Un pensiero


La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il  desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili.  La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio  e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche.   Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b)  Se il  Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare  e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose.  Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo  in splendida reggia e  cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........