La trasfigurazione del Signore
Il tempo di quaresima deve essere per ciascun cristiano, un cammino di fede. E indispensabile, per dare concretezza e produttività ai nostri tiepidi propositi.
E la fede viene sempre premiata!
La liturgia della parola ci presenta la figura di Abramo, che con la sua piena adesione di fede al Signore, otterrà grandi benefici da Dio, lui e la sua discendenza.
Di fronte a questi personaggi, colossi della fede, noi, con la nostra tiepidezza, non abbiamo il coraggio di imitarli, mentre raffrontandoci con gli apostoli ci sentiamo, in certi aspetti, simili a loro e ci incuriosisce vedere e seguire il loro percorso.
Gesù aveva già più volte parlato ai suoi amici, di passione, crocifissione, morte e questi presagi rendevano tristi e sfiduciati gli apostoli. Allora Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte a pregare. Probabilmente si tratta del Tabor, oggi Gebel et- Tor, che può definirsi alto, perché si eleva isolato e a forma conica sulla pianura di Esdralon, dominando tutto il paesaggio; la sua altezza sul mare è di circa m.500.
Perché li ha portati sul Tabor? Per pregare. Ogni azione o atto importante sono sempre preceduti dalla preghiera. Questo è il comportamento usuale del Cristo. E perché la preghiera sia valida e produttiva, si isola dai rumori del mondo e questa volta sceglie un altura solitaria, che elevandosi su un immenso panorama, suggeriva nel modo più efficace il distacco dalla terra e lelevazione al cielo.
La preghiera si protrasse tutta la notte. Pietro e gli altri erano appesantiti dal sonno; tuttavia restarono svegli: ..e mentre Gesù pregava il suo volto cambiò di aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
A questa parziale, stupenda visione di paradiso, il nostro amico Pietro, sempre generoso e impulsivo, disse: Maestro, è bello per noi stare qui
Ma riesce soltanto a sentire la voce di Dio che esce dalla nube: Questi è il Figlio mio, leletto, ascoltatelo.
Il godimento paradisiaco dura pochi istanti;poi ridiscendono dal monte insieme a Gesù, perché adesso cè da percorrere la via della croce. Questa liturgia quaresimale è ricchissima di insegnamenti per me e per te.
Le fede indomita di Abramo - le titubanze e paure degli apostoli la premura e benevolenza del Messia.
Alla base di tutto, però, cè il cammino tracciato da Cristo, fatto di sofferenze, amarezze, delusioni, croci, tribolazioni. Soltanto così si arriva alla meta luminosa.
Non illudiamoci, è anche il nostro percorso !
Ma quanto è indispensabile, nel buio della nostra vita quotidiana, quella luce della fede che ricevemmo il giorno del battesimo! Anche se flebile, riuscirà ad illuminare i nostri passi, sulla via della salvezza.
Le premure che Gesù ebbe per i suoi amici, sono garantite anche per me, per te.
E ci ripete, ancora una volta, ..beati voi, che pur non vedendo con i vostri occhi, credete sulla mia parola; grande sarà la vostra ricompensa nei cieli.
Signore, stammi vicino; io non riesco ad avere la fede indomita di Abramo. Mi sento simile agli apostoli, nelle loro titubanze, incertezze, paure.
Aiutami a ripetere: Non ti vedo, ma credo sulla tua parola.
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Don Lucio Luzzi