"Neanche io ti condanno" disse Gesù |
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E Lui chinatosi, col dito scriveva in terra; probabilmente faceva solo dei segni sulla polvere; era un contegno di disimpegno, usato dai rabbini, per dimostrare la noncuranza di quanto veniva loro chiesto. I farisei, con la loro insistenza, cercano di salvare la faccia, o alcuni ritengono che il silenzio del Cristo esprima imbarazzo e pensano che il loro tranello avrebbe potuto ottenere effetto.
Ed ecco come ne esce Gesù: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo una pietra contro di lei".
C'erano dei lavori in corso nel tempio e potevano trovare le pietre anche subito.
E' stupefacente questa misericordia infinita del Messia, che la esercita anche verso una prostituta. Determinante è la conclusione di Gesù: "Va e d'ora in poi non peccare più...".
E' Lui che compie la remissione dei peccati della donna, dopo averla sollecitata nel frattempo ad un salutare pentimento, richiedendole come sigillo il proposito.
Se facciamo, nella nostra vita sociale, mancanze gravi, la giustizia ci condanna e giustamente. Ci presentiamo davanti a Dio con il nostro fardello di peccati e diveniamo subito oggetto di misericordia infinita. Ci pensi quanto siamo restii a riconoscere i nostri difetti, i nostri peccati, i nostri sbagli, con umiltà e sincerità, davanti a questo Padre Celeste, con la certezza di essere oggetto di infinita misericordia?
Se esistesse un tribunale umano, che desse garanzia di assoluzione, ci rivolgeremmo tutti verso questa istituzione, àncora di salvezza per i nostri guai e i nostri debiti.
Quando si tratta di Dio, unico che ci comprende, ci perdona, e ci vuole sempre più bene, quanto è assurda la nostra titubanza, reticenza...
Forse perché il proposito che ci viene chiesto, non abbiamo il coraggio di metterlo in pratica, per non troncare definitivamente quella relazione, quel vizio, quella debolezza, quel nostro modo di fare...
Ultimi giorni di Quaresima: prendiamo il coraggio e il tempo per dire al Cristo, rappresentato da un suo ministro, "Ho peccato, ho sbagliato, perdonami Signore!".