
TERZA DOMENICA DELL'AVVENTO
15 Dicembre 2013
Un pensiero
IL SIGNORE É VICINO
La terza domenica dell'Avvento ha un sapore di allegria per la chiesa con l'avvicinarsi del Natale. É come una persona che sta facendo un viaggio e dopo una lunga camminata vede oltre l'ultima curva il posto dove deve arrivare. É il nostro incontro con Dio, il Messia, il Dio con noi, ossia, Colui che é venuto ad abitare fra noi. Gesú Cristo viene a trasformare il mondo in una terra di pace e vera allegria. Il Profeta Isaia lo dice con espressioni vigorose, prevedendo i ciechi recuperando la vista, i sordi recuperando le voci, i paralitici recuperando i movimenti e anche i morti resuscitando.
Per noi questa trasformazione non succede di repente e richiede una
lunga pazienza, come l'agricoltore aspetta il prezioso frutto della
terra, aspettando pazientemente la pioggia della primavera. Noi che
viviamo in un mondo caratterizzato dalla velocitá della informatica non
sappiamo ancora scoprire il tutto che si riferisce alla vita, alla
salute, alla educazione, al culto dello spirito che deve essere fatto
con rispettosa tranquillitá. Un albero non cresce di repente, un bambino
non si educa di repente, non si fa un santo di repente e per essere
bene pratici non si cambia di repente una societá, sopratutto quando in
lei cresce e si diffonde lungamente la corruzione e l'irresponsabilitá.
In tutto questo é necessario un lavoro persistente e fiducioso, dove
tutti collaborino con sinceritá e perseveranza e con illuminata
speranza.
Dobbiamo riconoscere, senza falso ottimismo, che molte cose
sono migliorate nel mondo, come per esempio nella relazione con le
persone, nel superamento del radicalismo, nel riconoscimento dei valori
di ognuno, nella capacitá del dialogo, incluso il dialogo fra le
nazioni, ,nel rispetto alla propria natura, accrescendo sempre di piú la
conoscenza che é necessario difendere i beni che sono di tutti, come
l'acqua, il verde, e anche il silenzio e l'armonia. Se molte cose
continuano ad essere sbagliate, come la violenza di ogni tipo, é perché
l'uomo non sta accettando la proclamazione del Vangelo nella sua
pienezza e perché noi cristiani non sappiamo ancora riconoscere il
fermento della massa che ci puó elevare a una vera santificazione,
ancora non riconosciamo, nella pienezza, la luce che ci illumina con la
sapienza.
Ancora non sappiamo essere il sale che tempera la societá con
il sapore del bene e delle virtú. Ancora dobbiamo apprendere da Giovanni
Batista che non siamo canne curvate dal vento e neppure creature
offuscate di vanità; siamo esseri umani dotati d'intelligenza per
compiere la volontà del Padre, che ce l'ha trasmesso il suo Figlio e
Nostro Signore attraverso la sapienza del Vangelo.........
Dott .Alberto Rossini (Brasil)
Dott .Alberto Rossini (Brasil)