

I primi avevano in mano il diritto d'insegnare nelle due scuole che conosciamo: la beth ha sofer, come scuola primaria e la beth ha midrash, per chi desiderava diventare dottore della Legge (hakam).
Più, naturalmente, sinagoga e tempio.
Questi responsabili della cultura religiosa giudaica fecero presto ad intuire, e quindi convincersi, che il profeta di Nazareth non solo insegnava cose del tutto estranee al loro progetto didattico, ma al momento opportuno li sconfessava.
E rinfacciava loro di fuorviare il popolo dalla vera via cui tendevano la Legge e i profeti.
Essi reagirono in mille modi contro di lui, cercando di infastidirlo, metterlo in imbarazzo e così delegittimarlo, di fronte alla gente.
Visto che non riuscivano a nulla, preferirono intimidire le folle, facendo pressione sulla loro adesione e sollecitando numerose ispezioni da parte di emissari del gran Sinedrio di Gerusalemme.
Il secondo schieramento è rappresentato dai sadducei.
Gli stessi scrittori ebrei del tempo li descrivono avidi di potere e di denaro, come gente che aveva reso il tempio e la capitale religiosa un'impresa finanziaria formidabile.
Uno di questi, Filone, era sicuro che quel torrente di ricchezze sarebbe stato eterno, come, a suo avviso, sarebbe stato eterno il tempio di Gerusalemme.
Questi faraoni del culto avevano avuto prove sufficienti che il rabbi di Nazareth ce l'aveva anche contro di essi e, come succede sempre quando si ha torto, dettero di piglio ai provvedimenti disciplinari e, all'ultimo, allestirono un processo basato sul falso e la sopraffazione, attraverso il quale giunsero a condannarlo a morte...
Ora ci sarà più facile scendere ad un esame accurato delle contestazioni elevate da queste due correnti religiose israelitiche contro Gesù e il modo prudente, ma energico con cui egli le affrontò.