DON TONINO BELLO: NON UN MITO, MA... UN MITE ( Il Vescovo don)
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta? Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari. Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli figli che il Vescovo don ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.
Le ultime news di Don Gigi
prima della sua partenza dalla
missione salesiana in Brasile
Questa sera (24 maggio) con Raffaele e Nabia in autobus ci sará la partenza per San Paolo, il giorno successivo il volo per Monaco e poi quello per Ancona. Vivo due sentimenti contrastanti: il dolore di dover partire e la gioia di voler tornare. È una dura lotta interiore!
Lucia visse con lo sguardo e il cuore incessantemente rivolti allo sposo Crocifisso. Stupenda e fraterna la sua relazione con i Passionisti del ritiro del Cerro nel comune di Tuscania.
Quando essi vi giunsero, non trovarono nulla in casa.
A San Paolo della Croce, che, dopo aver condotto il gruppetto di Religiosi si accingeva a ripartire per prepararsi alla imminente Missione di Viterbo, il superiore rivolse il lamento che li lasciava soli, in tanto disagio.
Anche in questa X^ domenica del tempo ordinario, la Liturgia ci propone un grande insegnamento di Gesù.
In un contesto in cui i peccatori erano oggetto di disprezzo e di condanna, il Salvatore si occupa e si preoccupa di loro, per condurli alla salvezza; e va alla ricerca di Matteo, addirittura un pubblicano un gabelliere, sinonimo per eccellenza di peccatore.
Infatti i pubblicani erano gli odiati esattori delle tasse, di cui prendevano gli appalti dai dominatori stranieri e a cui aggiungevano le loro estorsioni.
SANTA MONICA Madre di Santo Agostino Esempio di Madre e di Sposa
Una riflessione
Santa Monica é conosciuta fra i cattolici per essere stata la madre del Santo di Hispona, Santo Agostino, che con grande difficoltá conseguí, per la sua perseveranza nella preghiera e nella caritá, la grazia di vedere suo figlio convertirsi al cattolicesimo. Uno dei piú grandi valori di questa Santa Madre é stata la fiducia nella preghiera. Quanti di noi cristiani possiamo dire che abbiamo la stessa fiducia che ebbe Santa Monica nella preghiera ? Abbiamo molte volte fiachezza in pregare e lasciamo la preghiera sempre in secondo piano durante il giorno.
Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
Forse ci serve metterci un poco nei panni del pubblicano che Gesú guarda con amore. Lo sguardo misericordioso che Gesù posa su di noi ci insegni a guardare con occhi di Misericordia i nostri simili. L'amore e solo l'amore ci fa vincere l'indifferenza e ci rende misericordiosi e l'amore é frutto dello Spirito Santo.
É bello che i fratelli vivano insieme, ci dice il Salmo 132 ed é proprio
l'amore che rende gli uomini fratelli. I più deboli,i più poveri, i più
piccoli sono nostri fratelli e come tale dobbiamo amarli e trattarli.
Solo con l'amore evangelico é possibile costruire una nuova umanità che
é rispetto e cura del prossimo. Questo é il compito di ogni cristiano
testimoniare questo amore verso tutti, come frutto del Vangelo di Gesù :
é un Padre Misericordioso, che ci dona continuamente amore e
misericordia, affinché possiamo donare questi valori ai fratelli e
portare a tutti gioia e speranza: uno sguardo nuovo sul mondo può
trasformare il deserto in un campo fertile e fiorito di allegria.
Accogliamo con gratitudine il novo dono di Papa Francesco: l'apertura
ormai prossima dell'anno della misericordia ci aiuterà a viverla e
testimoniare questa misericordia , ci aiuterà ad approfondire la nostra
fede e a convertirci veramente.
Il Signore aspetta paziente la
nostra conversione come un padre misericordioso sa fare e noi non
dobbiamo farlo attendere troppo. Il Papa Francesco ci vuole ricondurre
all'ascolto della parola di Dio che salva e a perdonare "settanta volte
sette", e vuole ricordarci che nessuno é troppo lontano per camminare
verso il Padre Misericordioso che ci aspetta a braccia aperte.......... Dott. Alberto Rossini (Brasil)
Disse Gesú ai suoi discepoli " Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerá nelle tenebre, ma avrá la luce della vita" ( Gv.8.12) Gesú al dire che é la luce del mondo inizia un lungo discorso che finisce per provocare i farisei. In seguito Gesú cura un cieco di nascita e lo scandalo aumenta ancora di piú. I giudei, all'epoca di Gesú, credevano che una malattia congenita era una maledizione di Dio in ragione dei peccati delle generazioni anteriori.
Nella preghiera che presenta al Padre, prima della sua
passione, morte e resurrezione, Gesú chiede per l'unita di quanti lo seguono.
Stare uniti a Gesú e in Gesú , vivere in comunitá, peró non é questione di
accettare teorie o ideologie ma camminare nello stesso cammino che gestisce la
comunione, amore concreto che Lui manifesta al mondo, amore che unisce al Padre
e dilata su tutti noi.
Il proprio Figlio é espressione concreta e suprema
dell'amore di Dio per il mondo: l'amore di Colui che invia il Figlio con la
missione di entrare totalmente e per intero, approssimandosi dalle persone per
toccarlo e curare le loro ferite, accogliere e dare una vita nuova. Gesu vuole
che tutti conoscono questo amore che non ha fine e che si manifesta specialmente
per mezzo del testimonio di unione dei suoi seguaci.
La misericordia ha un significato particolare nella crescita spirituale di Benedetta, che trova nei primi anni '60 una svota, con l'apporto di Nicoletta e di Mons. Elios Mori. Benedetta era in qualche modo frenata nelle sue alte e limpide aspirazioni dalla paura di essere inadeguata, di avere dei limiti eccessivi, come un aquila che non riesce a distendere le sue ali in volo alto, costretta a zampettare in qualche modo, appesantita, sulla terra. Le lettere di quegli anni rivelano infatti che era piena di scrupoli, sentendosi frenata per i suoi limiti spirituali ed anche fisici. Vorrei, ma non posso sembra essere il suo stato danimo. In una lettera che scrive a Nicoletta il 9 ottobre 1960 troviamo chiaramente il problema e la soluzione che si delinea: Capisco (e mi è in specialmodo difficile ) che prima di tutto devo accettarmi così come sono, miserella e mediocre e impotente, affidandomi a Lui. E come potrei, in caso contrario, sopportare me stessa e la realtà di tutti i giorni?
Una riflessione La madre di Gesú stava presso la croce. Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nelle profezie di Simeone quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli é posto, dice del bambino Gesú, quale segno di contradizione e una spada, poi, rivolgendosi a Maria, traspasserá la tua stessa anima (Lc 2, 34.35) Una spada ha trapassato veramente la tua anima, óh Santa Madre Nostra ! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del figlio se non passando per l'anima della madre.
LA MADONNA DELLA QUERCIA E LA DEVOZIONE AL SS.mo ROSARIO
La notizia che S.S. Giovanni Paolo II ha proclamato il 2003 anno del SS.mo Rosario mi ha spinto ad iniziare una ricerca che potesse mettere in luce come questa devozione così amata da infinite generazioni di uomini e donne, questa devozione che lega la terra al cielo , è stata vissuta nel santuario della Madonna della Quercia.
Venendo, ora, a Luca, troviamo il suo racconto
caratterizzato da una tale densità di contenuti, che vale la pena disuddividerlo in due brevissime sezioni:
quella dove viene riferita lespressione enfatica della donna e laltra, dove
il divino maestro le risponde.
Quando tomamos nas mãos o Evangelho precisaria já termos alguma idéia de como surgiu este pequeno livro, ou seja, estes quatro Evangelhos que não cairam do céu, como dizem os islamitas do Corão deles, mas foram escritos por homens de Deus, sob uma sua particular inspiração.A Igreja assegura que o verdadeiro Autor da Escritura é Deus: mas como produto literario há um escritor que trabalhou como qualquer outro escritor, servindo-se de uma caneta ( um pequeno pincel daquela època) e de seus instrumentos expressivos. A inspiração divina não o dispensava para não usar-lo, segundo as capacidades pessoais. Mas isso o veremos de forma detalhada mais adiante. Vindo à forma como se originou o Evangelho, muitos de voces saberão que, por uns vinte anos o cristianismo foi à frente, através a pregação viva dos Apostolos e outros evangelizadores itinerantes qualificados.
Once I heard hymns of excessive joy during a funeral, a mother was weeping her son died in a car accident. Words were repeated over and over again, inviting to bless God to have called the boy to Him so youngYour behaviour was different:You cried in front of Your friend Lazaruss tomb, even if You knew that in a while You would have resuscitated him; You were touched by the widow of Nain, who followed her sons body and You had already decided to give him back to her arms. Only once You were seen tearless. It was in front of Giaros daughter. Those paid to deride You where prevented to take advantage from their actions and were took away
Este es mi hijo muy amado en la fiesta del Bautismo del Señor
El momento decisivo con nuestra vida espiritual es aquel en que comprendemos que de verdad somos amados por Dios Todo lo que Jesús hizo, dijo y sufrió fue para mostrarnos ue el amor que más ansiamos nos lo da Dios Hay una voz, la voz que habla desde arriba y en nuestro interior, y que dice como en un murmullo, o de forma arrebatada: Tú eres mi amado, en ti me complazco. No es fácil escucharla en un mundo lleno de voces que gritan: No eres atractivo. Todo lo contrario, eres un ser repulsivo; no vales para nada; eres un ser despreciable, una nada, mientras no seas capaz de demostrar lo contrario
Anche se con poca età è stata strumento dello Spirito Santo profetizzando la vita e la libertà del suo popolo. La santità é una grazia che lo Spirito Santo vuole dare a tutti, frattanto é Lui che cammina nel tempo manifestando al mondo questo dono dato a chi lotta giorno per giorno. Santa Rosa di Viterbo ancora giovanissima di età cominciò a esternare attitudini carismatiche di straordinario coraggio e amore al Signore. Venne al mondo in Viterbo nell'anno 1233 da una povera e umile famiglia veramente cristiana : quando aveva appena tre anni di età la sua storia ci racconta che per la sua preghiera Gesú ebbe una "zia".