Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
In occasione del compleanno (16 aprile) del Santo Padre Benedetto XVI nonchè della ricorrenza del suo sesto anno di pontificato (19 aprile) Don Lucio insieme a Roberto, webmaster e video editor di viedellospirito.it, hanno ideato, creato ed inviato al Papa un canto di meditazione in dvd, tratto dalla suggestiva versione musicale di "Madonna, Schwarze Madonna" del cantautore altoatesino Oswald Sattler dedicata alla Madonna Nera di Altötting (Marienlied von Altötting). Il Santo Padre, bavarese e molto devoto alla Madonna Nera della ridente città a 90 km da Monaco di Baviera, dopo aver ricevuto e visionato il nostro video ci ha riempito di gioia rispondendo, attraverso la Segreteria di Stato, e sopratutto inviando a Don Lucio, a tutti i collaboratori del nostro portale cattolico e a tutti i parrocchiani, dei quali Don Lucio è guida spirituale da oltre 50 anni a Canino (VT), la sua paterna benedizione apostolica.
Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
La festa del Corpus Domini ha le sue origini dal miracolo di Bolsena (cittadina sul lago omonimo in provincia di Viterbo).
Un sacerdote boemo, di passaggio, nel 1263, andò a celebrare la Messa nella chiesa di S. Cristina, tormentato, come sempre, dai dubbi intorno alla reale presenza del Corpo del Signore, nellostia consacrata.
Al momento della frazione dellostia, sotto il suo sguardo esterrefatto, caddero dal calice gocce di sangue sul corporale e sul pavimento.
Anche se con poca età è stata strumento dello Spirito Santo profetizzando la vita e la libertà del suo popolo. La santità é una grazia che lo Spirito Santo vuole dare a tutti, frattanto é Lui che cammina nel tempo manifestando al mondo questo dono dato a chi lotta giorno per giorno. Santa Rosa di Viterbo ancora giovanissima di età cominciò a esternare attitudini carismatiche di straordinario coraggio e amore al Signore. Venne al mondo in Viterbo nell'anno 1233 da una povera e umile famiglia veramente cristiana : quando aveva appena tre anni di età la sua storia ci racconta che per la sua preghiera Gesú ebbe una "zia".
Non vi è disgrazia, non vi sono catastrofi, non vi sono dolori, per quanto inauditi siano, che, quando si soffrono per amor di Dio, non si trasformino in corona di gloria e di speranza.
A cosa servono belle strade e aeroporti, begli edifici di tanti piani, se vengono costruiti con il sangue dei poveri, che non ne beneficeranno?
Ateo non è solo il marxismo, ateo pratico è anche il capitalismo. Questo divinizzare il denaro, questo idolatrare il potere, questo porre falsi idoli da sostituire al vero Dio. Viviamo tristemente in una società atea.
Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
Dar à Cesar o que é de Cesar e à Deus o que é de Deus.
XXIX Domingo do Tempo Comum Vangelo - 20 Outubro 2.013 Uma reflexão
Dar à Cesar o que é de Cesar e à Deus o que é de Deus.
No tempo de Jesus a Palestina estava sob o domínio do Imperio Romano e na moeda que circulava estava a imagem do Imperador. Isto era intolerável para os judeus de consciência reta e era muito revoltante pagar os impostos ao Imperador, como ele fosse o Senhor do povo. Essa realidade juridica ensejou aos inimigo de Jesus armar-lhe uma cilada bem maliciosa. Organizaram um grupo composto de fariseus e herodianos e foram perguntar a Jesus se era licito ou não pagar tributo a Cesar. Se Jesus respondesse que era lícito estaria se colocando ao lado dos publicanos que eram os que recolhiam os tributos, muito odiados pelo povo, mais ainda, contrariando o sentido teocrático nacional de Israel, sem falar que estaria se colocando contra sua propria declaração de que Ele era o Messias.
Se
respondesse que não era licito poderia ser acusado de estar preparando
uma rebelião contra o poder de Roma. Mas, a pretensão desses tentadores
se esfaleceu diante da sabedoria do Divino Mestre. Ele não se deixou
levar por nenhum dos lados da questão, fundada numa questão muito
pequenas diante da grandeza do reino de Deus.Deu uma resposta nem de
direita e nem de esquerda e pediu-lhe que lhe mostrassem uma das moedas
do imposto. Eles lhe apresentaram um denário justamente aonde estava a
imagem do imperador com seus tributos de honra e disse a eles: de quem é
essa imagem e esta inscrição que aqui está ? Eles responderam: de
Cesar. Pois então declarou Jesus: dêem a Cesar o que é de Cesar e a
Deus o que é de Deus. (Mt. 22.19.21)
Querendo
ou não querendo essa era a situação de fato naquele periodo: os romanos
dominavam o país e a moeda devia ser aceita normalmente e o povo não
podia deixar de pagar os impostos devidos. São Paulo irá lembrar os
deveres dos cristãos perante os poderes públicos e irá dizer
explicitamente: " pague-se o imposto a quem deve ser pago (Rm 13.7 )" Vamos
completar o comentario com três reflexões que nos parecem
indispensaveis. A primeira é que não se pode aceitar a oposição entre o
que é de Cesar e o que é de Deus no sentido em que a tomam alguns
falsos interpretes da Escritura que dizem que isso significa que à
Igreja não pode interessar-se de assuntos politicos, que é um problema
dos profissionais da politica e que a Igreja só deve preocupar-se dos
assuntos estritamente religiosos.
Como
se a fé não tivesse a função de iluminar com a verdade todas as
realidades da terra. A segunda reflexão é que quando dizemos de dar a
Cesar o que é de Cesar e a Deus o que é de Deus nunca podemos deixar de
lado Deus. Também nossos compromissos com o país, com a economia,
politica, cultura, trabalho e progresso devem sempre respeitar os
mandamentos de Deus: em tudo e absolutamente em tudo Deus deve estar
presente. A terceira reflexão é a que a imagem de Deus que está muito
em nós, deve ser muito mais do que estava a imagem do Imperador
retratada na moeda do imperio. Deus nos criou à sua imagem e semelhança
e nós trazemos essa marca. A Ele devemos voltar, pois é um direito Dele
e um dever nosso. Enfim, os impostos devem ser pagos, sim, pois são
usufruidos pelo bem comum e pela justiça social e a imagem de Deus deve
estar sempre viva em nós, pois Ele é o Senhor de todos os bens, sejam
materiais quanto espirituais......
Questa domanda risuona nel mondo da sempre. Persino i primi cristiani come testimoniano le sacre scritture aspettavano la seconda venuta nel primo secolo. Poi così invece non e avvenuto. Guerre e terremoti hanno dilaniato la terra soprattutto negli ultimi secoli. Tutto avrebbe fatto pensare per esempio allinizio e alla fine della seconda guerra mondiale che il tempo era prossimo, ma il mondo ha continuato ad esistere come prima e peggio di prima.
Storia vera e non unica E' una ragazza di nome Speranza: una vita perduta?
Con sincero, profondo dolore, con rabbia ed indicibile tristezza scrivo questa storia straziante che tante volte ho ripassato nella mia mente. Vorrei che la sua pubblicazione potesse aiutare qualcuno. Provo dolore perché è una storia di droga e di degrado morale e ne è vittima una persona legata per alcuni anni alla mia professione di docente.Provo rabbia per lincapacità e lindifferenza di tutte le istituzioni ad offrire una opportunità di ascolto e di guida valida. Provo tristezza per il buio esistenziale che ancora avvolge questa giovane donna.A dispetto di tutto, la chiamerò SPERANZA. Dunque: Speranza si sente goffa, brutta, insignificante, non intelligente sua madre non potrebbe fare la velina perché ha un corpo disarmonico il padre non può permettersi la Mercedes...
Vorremmo poter dire che la Madonna è nata in quel dato giorno, in quellora precisa, in quel luogo della Palestina, magari dove la troviamo al momento dellannunzio angelico, per dare contorni seriamente riscontrabili alla sua esistenza storica. Invece dobbiamo accontentarci di congetture. Del resto, con il Suo Figlio Gesù non siamo in condizioni analoghe?
Vorremmo poter dire che la Madonna è nata in quel dato giorno, in quellora precisa, in quel luogo della Palestina, magari dove la troviamo al momento dellannunzio angelico, per dare contorni seriamente riscontrabili alla sua esistenza storica. Invece dobbiamo accontentarci di congetture. Del resto, con il Suo Figlio Gesù non siamo in condizioni analoghe? Gli esegeti, per fare un caso, sanno che la cronologia cristologica è quanto mai fluida. Così per ogni particolare della sua vita nella Palestina romana: disponiamo solo di una documentazione attendi¬bile: non ci è lecito di spingerci più in là.
L'espressione, come è facile capire, si riferisce al fatto che la concezione di Gesù nel grembo di Maria è stata verginale, cioè senza concorso di un padre terreno. Chiaramente, non è un discorso a dimensione umana. Maria, per prima, quando se lo intese annunciare dall'angelo, intese il bisogno di chiarimenti, per pronunziare il suo "fiat". I dubbi di Giuseppe, suo promesso sposo, riportati sobriamente da Matteo, stanno a dirci la trepidazione dei primi cristiani nell'accettare questo dato della fede.
Conforme tantos estudos feitos por gente verdadeiramente competentes como médicos, biologos, estudiosos em geral, sabemos que o sofrimento de Jesus foi simplesmente terrivel. Eu queria saber bem claro por qual motivo o Sangue derramado por Jesus nos redimiu de nossos pecados e nos deu a salvação. Não basta afirmar " eu quero entender" Nossa fé precisa ser esclarecida. Sofreu por nós ! Mas qual o valor objetivo desse sofrimento e porque ? Valorizar assim o sofrimento por si mesmo não é masoquismo ? E nós não procuramos com razão fugir dos sofrimentos ou vence-los ?