DIABOLISMO MODERNO
Ecco, dunque quanto vi posso esporre in questo articolo: l'esistenza del diavolo rientra nell'area della fede e nessuno di noi può metterlo in dubbio.
Emittenti cattoliche a largo raggio di ascolto ne parlano continuamente; libri e riviste religiose non mancano d'informarci in materia di ossessione o possessione diaboliche, fortunatamente contrastate con vigore (ci assicurano loro) da esorcismi irresistibili.
Un malore improvviso? - ne è autore il demonio. Un esame universitario della figlia conclusosi con una bocciatura? - è stato il diavolo a metterci lo zampino! Qualsiasi cosa capiti di traverso, lungo la giornata, è sempre attribuita a questa brutta bestia !
Dunque il diavolo è dappertutto - può tutto - sa tutto!
Pensate un po': si tratta di attributi che appartengono esclusivamente a Dio! E, di conseguenza, chi la pensa così ne fa un dio!!
Ma cerchiamo di non andare più in là...
Nel Vecchio Testamento ci sono solo rari accenni all'altro termine che, poi ha prevalso:
. demonio, dal greco daimon, o daimonium ( Lv 17,7; Dt 32,17; Bar 4,7; Tb 3,8 e passim) che compare nel tardo giudaismo e, di conseguenza, nel NuovoTestamento.
Ma daimonion, in lingua greca significava `nume tutelare': una specie del nostro angelo custode(!). Ricordate che Socrate, al momento di bere la cicuta mortale, si consolò pensando al suo daimonion, il quale, dopo la sua morte, avrebbe portato la sua anima davanti agli dèi eppoi a godere nei Campi Elisi.
Inoltre, questo suo potere può estendersi solo sull'area esterna della persona, o sulla cosiddetta sfera dei sensi interni dell'uomo: sensibilità, immaginativa, memoria. Non su quella interna, cioè l'intelletto e la volontà, dove può entrare e operare solo Dio e nessun'altro.
Perciò quel leone ruggente della Lettera di Pietro, (1 Pt 5, 8-9) che si aggira attorno a noi, cercando chi divorare, non può fare un bel nulla su di noi, se non lo invitiamo stoltamente noi stessi ad azzannarci, mentre dovremmo resistergli facendo leva sulla nostra fede, come suggerisce la stessa Lettera.