San Giuseppe continua sua missione nella Chiesa per mezzo della sua poderosa intercessione in cielo. Con la sua grande dignitá e ammirabili esempi di virtú continua vivo e attuante. La gloria estraordinaria che gode nel cielo é proporsionale ai suoi meriti e generosa gratitudine del Suo Figlio Gesú che, secondo l'intensitá del grande amore del Santo, Gli dá una misura piena e superiore nel Suo Renho.
GIOVANNI BATTISTA: IL PRECURSORE DEL SIGNORE UNA RIFLESSIONE
L' Evangelista Luca introduce in forma chiara e solenne la figura di Giovanni Battista, del quale il Vangelo ne parla in ripetute occasioni. Quando Gesù elogia Battista ( Mt 11,07/9 ) dimostra con chiarezza la sua volontà forte e il suo impegno in compiere la missione che Dio gli aveva ordinato. Le note caratteristiche della personalitá di Giovanni Battista sono l'umiltà, austerità, coraggio e spirito di preghiera. Portare avanti una missione così tanto eccelsa, essere precursore del Messia, merita da Cristo un singolare lovoro: " Giovanni Battista é il maggiore tra i nati da donna (MT,11.11)" lui ardeva con il suo amore verso Gesù dando testimonianza della luce affinché tutti credessero in Lui. Dichiara la superiorità di Gesú al dire che Lui esisteva ancora prima di lui essere nato, mostrando così la divinità di Cristo generato dal Padre dalla eternità e nato da Maria Vergine nel tempo e mostrando il carattere soprannaturale e trascendente del messianismo di Cristo, tanto distante dalla idea politica/religiosa che cercavano incutere i dirigenti giudei .
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La liturgia di questa domenica ci presenta un piccolissimo brano preso dal libro del Profeta Amos. Era un mandriano, praticava innesti e coltivava i sicomori. Allimprovviso il Signore lo chiama e comincia a profetizzare alla sua gente che per lattaccamento al denaro non pensa alle sofferenze degli altri e commette ingiustizie a danno dei più poveri. E' un grosso problema che Gesù deve affrontare, perché la gente a cui si rivolgeva, aveva come unico e grande miraggio il denaro, anche per loro sinonimo di vita beata.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
Il titolo appare subito quasi.. .impertinente: Quando si ama, non si dice mai troppo. E come non amare la Chiesa, se è nostra Madre e Maestra? - Prendiamo le cose con calma. Seguendo questi `percorsi di una fede in cerca di consapevolezza', poco alla volta ci si faciliterà anche la scoperta di nuova luce, per un inserimento più efficace della fede nel pensiero e nella vita. Il tema che svolgeremo ci presenterà l'immagine di Chiesa che dobbiamo avere sempre davanti, come punto di riferimento di tutta la nostra esperienza religiosa. Intanto, per mettere in chiaro da quali presupposti si parte, dobbiamo constatare che oggi si parla più di Chiesa, che di Cristo, più di Chiesa come istituzione che come sacramento di Salvezza.
In questo modo si rischia dì ritrovarci sulla linea dei rabbini dei
tempi di Gesù, i quali pensavano che Dio s'interessasse esclusivamente
d'Israele e non di tutta l'umanità, che l'uomo dovesse esistere a
servizio della Legge di Mosè, non la Legge di Mosè a servizio della
Salvezza dell'uomo, come avrebbe tuonato, un giorno Gesù. Succede
nelle trasmissioni radio televisive, nella pubblicistica cristiana,
negli incontri a medio e alto livello, perfino in alcune formule di
preghiera: Preghiamo per la S. Chiesa, lavoriamo per la Chiesa,
soffriamo con la Chiesa perchè sta incontrando gravi persecuzioni ecc.
Un
momento. Non vogliamo dire che la cosa non sia buona, anzi lodevole, in
sé: ma semplicemente far notare come questo modo di esprimersi sembri
presupporre che Dio pensi solo alla Chiesa, che Cristo sia morto in
croce solo per la Chiesa e non per tutta l'umanità. Un esempio: Si è
pensato per secoli che se uno fosse morto fuori della Chiesa si sarebbe
perduto. Il che è vero, nel caso di un rifiuto cosciente e non in quelli
di pura ignoranza, o di situazioni non imputabili all'individuo. Gesù
dice che sarà condannato solo chi respingerà consapevolmente la Salvezza
offerta da Dio ( cf Mc 16, 16).
La teologia cattolica insegna che la
Chiesa è strumento sacramentale di salvezza per tutta l'umanità presente
e futura, e perché no? anche passata, (in un certo senso che ci
capiterà di chiarire). Non vi sembra un'affermazione stupenda, soprattutto esatta? Appunto:
strumento, cioè mezzo - non fine. Il fine di ogni progetto di salvezza
del Padre, in Cristo, resta sempre la salvezza dell'umanità.
Questa
visione della Chiesa non è affatto riduttiva, quasi non meriti la
considerazione di cui è fatta segno da parte dei fedeli. Tutt'altro. La
ricchezza che essa conserva nel suo cuore, serve ad alimentare quella
dei suoi figli per portarli alla "piena maturità di Cristo" e a
chiamarvi altri, perché presto si identifichi con l'umanità intera.
Il culto della Croce, strumento della nostra redenzione, si è molto diffuso nella Chiesa; la Croce è adorata e riceve omaggi, che non si concedono ad altre reliquie e le feste della Santa Croce rivestono particolare splendore.Non era la Croce considerata dagli antichi come il supplizio più terribile e più infamante? Era allora cosa frequente vedere un ladro o uno schiavo messo in croce e ciò che di questo supplizio indirettamente conosciamo ci permette di valutarne latrocità. Il crocifisso moriva con lenta agonia, soffocato per lasfissia determinata dalla estensione delle braccia in alto, torturato da crampi ai nervi irrigiditi.
"Il Signore ha fatto cose grandiose in me " Luca 1.49
Dopo il Concilio Vaticano Secondo cominciamo a cogliere i frutti dell'equilibrio e della forza dello Spirito, presente nella storia del popolo di Dio e della umanitá in tutto il suo contesto. Una delle espressioni di questo sembra essere la riscoperta della modernitá e attualitá di Maria. Movimenti sociali, politici e religiosi guardano verso Maria con rinnovato interesse alla luce delle nuove realtá della nostra storia. I movimenti femministi vedono in Maria una donna forte, sicura e capace, una giovane che riflette prima di prendere decisioni, capace de assumere per conto proprio il destino della vita senza necessitare di consigli o approvazioni di nessuno, neppure del proprio marito.
" Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele" ( Ex 3.16 )
É
da notare che quando il Signore manda uno a predicare lo chiama con il
nome di Sentinella. La sentinella, infatti, stá sempre su un luogo
elevato per poter scorgere
da lontano qualunque cosa cosa stia per accadere. Chiunque é posto per
sentinella del popolo dove stare in alto con la sua vita per poter
giovare con la sua preveggenza. Come mi suonano dure queste parole che
dico ! .......
Assunta in Cielo, trasfigurata dalla Gloria ma sempre Donna, sempre Madre!
Il nostro amore per Te, Maria, non ha mai accettato limiti. L'unico limite è stata la nostra scarsa capacità di penetrare nel tuo mistero: esaltandoti al di sopra degli angeli abbiamo evitato di considerarti sempre ed essenzialmente Donna.
Nel corso dei secoli la Chiesa ha riflettuto sulla cooperazione di Maria all'opera della salvezza, approfondendo l'analisi della sua associazione al sacrificio redentore di Cristo. Giá Santo Agostino aveva attribuito alla Vergine Maria la qualifica di "cooperatrice" della redenzione, un titolo che sottolinea l'azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. In questo senso si é sviluppata la riflessione, sopratutto a partire dal secolo XV.
Il Medioevo fin dall'inizio fu contrassegnato da un fenomeno che, pur nascendo da esigenze per così dire spirituali, ebbe un fortissimo impatto sull'intera società, ponendo le basi per un incessante muoversi duomini e merci lungo antiche o rinnovate direttrici: il pellegrinaggio. Un caso esemplare di questo passaggio può essere rilevato nella più importante via di comunicazione di cui l'Europa dispose per tutto il Medioevo: la via Francigena, un percorso che si formò nell'VIII-IX secolo a partire da un'esigenza di natura strategica e militare per divenire poi, con la pacificazione franca, via spirituale e culturale, espressione dell'anelito a Dio attraverso la fede e il pellegrinaggio nei luoghi sacri della cristianità.
Filho: não te deixes levar pelos belos e sutís discursos dos homens, porque o reino de Deus não consiste nas palavras, mas na virtude. Atende às minhas palavras, que inflamam o coração e iluminam a inteligência, levam à compunçaõ e infundem muitas consolações. Nunca leias uma palavra para que possas ser tido por mais douto ou sábio. Aplica-te à mortificação das tuas paixões, porque isto te aproveitarás mais que o conhecimento das questões mais difíceis.
You were there in silence, Maybe in prayer; With thoughts facing the future And with the spring of life in the heart. Poor house, rough walls, too narrow to accommodate the expectations of better. And Gabriel, the angel of light, said to You: "Rejoice, your God wrapped you with love and asks to turn your womb to the sky".
Confianza en la divina Providencia (Beata Isabel de la Trinidad) Yo tengo en tu divina Providencia una fe y confianza inquebrantables. Oh Jesús, llévame y tráeme, yo me abandono entera a tu talante. Cuando Tú me dijiste: «Ven a mí», a tu voz respondi, Jesús Amante. Desde entonces, mi Bien, cuánto he llorado, ¿no recuerdas, Señor, mis ansiedades? ¿No recuerdas, Jesús, mi santo celo por responder a tu llamar constante, por vivir solitaria en el Carmelo y por mi frágil vida consagrarte?