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10/06/2012

Santissimo
Corpo
e Sangue
di Cristo


Anno B

"Questo è il mio corpo...
questo è il mio sangue"


PENSIERO DELLA DOMENICA
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La Festa del Corpus Domini ha le sue origini dal miracolo di Bolsena (cittadina sul lago omonimo in provincia di Viterbo). Un sacerdote boemo, di passaggio, nel 1263, andò a celebrare nella Chiesa di Santa Cristina tormentato, come sempre, dai dubbi intorno alla reale presenza del corpo e sangue, nell’ostia consacrata. Al momento della frazione dell’ostia, sotto il suo sguardo esterrefatto, caddero dal calice gocce di sangue sul corporale e sul pavimento. Fu subito informato  il Papa, Urbano IV, che risiedeva ad Orvieto, il quale fece esaminare il prodigio da illustri teologi quali Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio.
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Un' immagine raffigurante
il miracolo eucaristico
di Bolsena


Accertato il miracolo, il Papa istituì la festa del Corpus Domini
da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo cristiano

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Papa Urbano IV
mostra il corporale
insanguinato


E’ una festa, quella del Corpus Domini, che rafforza la fede del credente e le dà la certezza assoluta che non è solo e abbandonato nei marasmi della quotidianità, ma nella presenza eucaristica c’è Lui, il vero amico che ti stà sempre a fianco.

Fu a Cafarnao, con parole nitide e ferme, che Gesù promise che avrebbe  istituito l’eucarestia: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo… la mia carne è vero cibo ed il mio sangue vera bevanda; chiunque mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui, e vivrà in eterno...”.

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La gente che  seguiva il Cristo attratta dal panino che Gesù moltiplicò per sfamarli, non compresero questa promessa e se ne andarono tutti delusi!

Ma Lui quello che aveva promesso mantenne fedelmente, in quella sera in cui sarebbe stato tradito.

Nella nostra vita quotidiana, quando i nostri progetti vengono ostacolati e non si realizzano, con tanta delusione abbandoniamo tutto.

Sapeva benissimo il Signore che anche noi tante volte non lo avremmo seguito forse anche tradito nella nostra sfiducia su tutti e su tutto.

Ci ha dato l’ennesima prova del suo smisurato amore per noi, restandoci vicino anche quando abbiamo, illusoriamente creduto di poter fare a meno di Lui, per venirci subito in soccorso alla nostra timida richiesta di aiuto.

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La nostra gratitudine esprimiamola
insieme con la “sequenza della Liturgia


Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini
vero pane dei figli, non deve essere gettato.
Con i simboli è annunziato in Isacco dato a morte.
Nell’agnello della Pasqua nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane, o Gesù pietà di noi
nutrici e difendici portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai a puoi che ci nutri sulla terra
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo
nella gioia dei santi

Don Lucio Luzzi
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Video Correlato
"Corpus Domini"
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AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação... 1.17 DA VIDA RELIGIOSA



Imitação... 1.17
       DA VIDA RELIGIOSA
 
Importa que aprendas a vencer-te em muitas coisas, se desejas ter paz e concôrdia com outros.
Não é pouco habitar em mosteiro ou comunidade, aí viver sem queixas e perseverar com fidelidade até a morte.
Feliz quem aí vivem bem e acaba sua existência em paz.
Se queres permanecer firme e fazer progresso na perfeição, considera-te como desterrado e peregrino sobre a terra.



É mister que te faças louco, por amor de Cristo, se queres seguir a vida religiosa.
0 hábito e a tonsura pouco importam: a mudança dos costumes e a inteira mortificação das paixões é o que fazem o verdadeiro religioso.
Quem procura outra coisa fora de Deus e da salvação de sua alma, achará somente dor e tribulação.
Não pode viver tranquillo, por muito tempo, quem não se esforça por ser o menor, à todos submisso.
Vieste para servir e não para mandar, lembra-te que foste chamado para sofrer e trabalhar e não para descansar e palestrar.
Aqui, pois, se provam os homens, como o ouro no cadilho.
Aqui ninguém pode perseverar se não quiser de todo o coração humilhar-se por amor de Deus.

Tradução a cargo de Dott. Alberto Rossini (Brasil)


 

THE WAYS OF THE SPIRIT

The Holy Family of Nazareth

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The Holy Family
of Nazareth

The liturgical proposals are mainly imitative. The Holy Family is the classical model offered and apparently an ordinary family: a worker, a humble woman and a child. They lived in a poor house, dug in the stone of the hill, mixed with the many others - leaned one on another - that shaped the little village of Nazareth. The worker, whose name was Joseph, was a carpenter of the village. Those who saw him working night and day, or those who met him in the street, bent under the weight of a board, could never be able to guess that he had frequent conversations with Angels and that he was in charge of the biggest matter in the human history: the Saviour.
 
 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

¿Cómo llamarte, llena de gracia?

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¿Cómo llamarte, llena de gracia?
Te llamaré cielo porque has hecho surgir
al sol de justicia.   
Paraíso, porque en ti ha brotado la flor
de la inmortalidad.
Virgen, porque has permanecido inviolada.
Madre pura, porque has llevado en tus brazos
un hijo, Dios de todos.
Pídele que salve nuestras almas.
                                         Himno Anónimo (ss V-VI)



 

WEGE DES GEISTES

"Oggi la salvezza è entrata in questa casa"

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XXXI domenica del
Tempo Ordinario

Anno C
 
"Oggi la salvezza è
entrata in questa casa"


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
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Gesù varca la porta della casa di Zaccheo. Così non solo viene salvato un altro peccatore, ma Gesù insegna che non c’è uomo che non possa diventare figlio di  Abramo e che non c’è casa in cui non possa entrare la salvezza. Immaginiamo un Direttore di Banca in cima ad un albero per vedere passare una processione: é quello che fece, piú o meno, Zaccheo per vedere passare Gesú. Zaccheo era un uomo molto ricco e superiore a una buona parte dei pubblicani e quando venne a sapere che passava lì vicino Gesú si arrampicò su un albero perché era piccolo di statura, per poterlo vedere meglio.  Il suo desiderio di vedere Gesú era tanto in lui che gli sfuggí la ragione della prudenza umana.

Preghiere

Preghiera del Papa

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PREGHIERA DEL PAPA

Signore, sono il Papa.

Mi presento a Te, non come mi vedono gli uomini: il Dio in terra; la più alta autorità morale; l'uomo ascoltato ed acclamato da milioni di persone; il sicuro; l'infallibile; il dolce Cristo in terra! Mi presento per quello che sono: un povero uomo che dal momento della sua elezione ha cessato di essere se stesso per divenire Istituzione, Simbolo, tutto per gli altri e niente per se. lo devo misurare le parole perché il mio uditorio è l'umanità; non posso piangere in pubblico per­ché devo predicare la speranza; abito in una casa dorata: la mia prigione a vita.

In più la storia ha confuso il servo con il Padrone; il segretario col Direttore; il timoniere col Capitano. Gesù non ha dato le dimissioni da Capo della Chiesa, ma molti lo credono! Credono che io sia Lui, così mi chiedono miracoli, mentre io posso dire solo: "Coraggio... abbiate fede... !".

Ed io devo andare con i piedi di piombo per non avallare questo errore! Pochi si rendono conto che io cammino al buio come Abramo e che quando parlo ai potenti, sono nudo come Mosè davanti al Faraone. Se il 13 maggio non mi aves­sero sparato, molti ancora mi crederebbero invulnerabile. Quanti mi credono una Rocca mentre io mi sento in bilico su di una barca che fa acqua da tutte le parti e che talvolta è appestata dagli odori malsani che salgono dagli stagni della Chiesa! So che nella Tua Chiesa ci sono montagne di fedeltà e prati immensi di fiori e di aria pura, ma da me arrivano solo gli echi della Tua presenza santificatrice  e talvolta sono anche... filtrati!

Un giorno Gesù rimproverò Pietro perché respingeva i piccoli per far posto ai grandi, ma ora, dimmi, Signore, come debbo fare io che ho milioni di piccoli da difendere e da accarezzare, impastoiato come sono dagli impegni di Stato, dal Cerimoniale e dalla Diplomazia ?

Signore, io sono il Papa, ma il mio autista sta meglio di me. Fa che la gente comprenda che io sono il Tuo autista, così potrò dedicarmi di più ai Tuoi piccoli ed a me stesso. Signore, se anche per Te io sono il Papa, allora... ascoltami !

Se invece, anche per Te, sono solo un povero uomo, allora Ti prego... non lasciarmi solo al timone della barca. Come Pietro potrei addormentarmi..., fug­gire            tradirti..., ed allora che ne sarebbe di quelli che stanno su di essa o che ad essa sono aggrappati ? Come Gesù nel Getzemani, quante volte, solitario, sudo sangue immerso nell'angoscia per la responsabilità delle decisioni che sono costretto a prendere! Quanta tristezza per l'incomprensione dei miei più vicini collaboratori! Quanta paura di coloro che spiano la mia prima caduta per giudicarmi! Signore, se è vero che Tu sei sempre vicino ai poveri, ai soli ed agli angosciati... allora ti prego... stammi vicino !

Chi è più povero di me ?

Amen !