
si è incarnato

Con la differenza che la creazione del primo Adamo è attribuita al Padre, quella del secondo allo Spirito Santo.
E teologi fanno notare che il testo latino, "de Spiritu Sancto, indica che autore, diciamo causa dell'Incarnazione è lo Spirito Santo - ecco il senso di quella particella latina "de". Mentre subito appresso, per dire da quale materia è risultato questo uomo, si precisa: ex Maria Virgine, cioè dalla carne verginale di Maria- quell' ex vuol significare appunto che Egli è fatto di carne umana, per cui è veramente uomo.
Et Verbum caro factum est.
Non si tratta di sottigliezze gratuite: si è voluto esprimere nel modo più esatto possibile che il Cristo è uomo della nostra stessa carne, presa da Maria, benché non ha avuto un padre terreno, trattandosi, come si è detto, di atto creativo e non pro creativo, attribuito alla terza Persona della Trinità, perché atto d'Amore per eccellenza verso l'umanità.
Appunto per attribuzione.
Per entrare in questa terminologia specifica, bisogna tener presenti questi dati teologici, approvati dalla Chiesa: tutto ciò che è interno a Dio (la generazione del Verbo, la processione dello Spirito Santo) è comune a tutte tre le Divine Persone.
Le operazioni esterne (creazione, conservazione nell'essere delle creature, santificazione ecc...) vengono attribuite al Padre, se si tratta di manifestazione della potenza divina, come la creazione,al Figlio se riguardano la redenzione, allo Spirito Santo la santificazione.
Capite benissimo che parliamo di una distinzione necessaria a noi, per arrivare ad intuire qualcosa di queste realtà davvero incomprensibili: in verità, tutto è comune nella SS.Trinità meno che la distinzione delle Persone (uguali nella Natura divina e distinte nelle Persone).
S. Tommaso d'Aquino ci assicura che non si tratta di oziosi trastulli della mente umana, uguali a dir tutto e niente di tutto.
No: ciò che esprimiamo sul campo della fede, quando è basato sulla Parola di Dio e sulla Dottrina della Chiesa è vero; anche se si tratta di semplice analogia, cioè di affermazioni che sono vere, anche se a dimensione infinitamente diversa.
Affermiamo che Dio è Padre: verissimo; ma non padre nella maniera limitata che intendiamo noi. Dio è buono: esatto; ma non nei limiti che presenta il buono o il bene. valutati da noi.
Se si volesse essere precisi al massimo, converrebbe non parlar mai di Dio... Ma allora di chi parleremmo?