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Nel corpo del Risorto,
il mistero della
nostra risurrezione

Nel corpo risuscitato del Cristo è nascosto il mistero della nostra resurrezione, cioè la dimensione che assumerà a quel punto il nostro corpo.

 

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In italiano, la parola risorgere, dal latino resurgere, chiama le due componenti risorgere, re-surgere, che indicano stare in piedi di nuovo: Significato identico della parola greca Anàstasis e la tedesca Auferstehung. Il che, in parole più chiare suppone che uno sia caduto, nel nostro caso morto, e poi si sia rialzato, nel nostro caso tornato in vita.


Nessuna storia ha mai parlato di morti tornati in vita. I racconti tramandati dalla letteratura orientale hanno sempre e solo valore di parabola sul loro modo di tramandare i racconti. Il Vecchio Testamento parla di quel ragazzo risuscitato dal profeta Eliseo (2 Re 4,29 - 37); ma anche per questi racconti biblici il discorso è complesso.


Al contrario, resta accertato (anche storicamente) quanto ci ha tramandato il Vangelo su Gesù che ha richiamato alla vita tre persone: la figlia di Jahir, il giovanetto di Nain e Lazzaro. Ma non è difficile supporre che ne abbia risuscitati altri, non registrati dalla stringatezza dei nostri evangelisti.


Vedremo che Cristo, dopo la sua risurrezione si ritrovò in ben altra dimensione e la cosa ci stupirà, fino impegnarci a fondo, peralcosa; perché effettivamente è in questa sua dimensione che noi risusciteremo, non in quella del giovanetto di Nain, della figlia di Jahir, o di Lazzaro...Una nota è che queste persone risuscitate dal Salvatore sono tornate invariabilmente alla dimensione ordinaria della vita di prima. In altre parole, si sono ritrovate con le esigenze normali di vitto, sonno, lavoro, esposti a malattie, pericoli,  con tutto il resto cui va incontro ogni mortale. Un giorno sarebbero morti di nuovo, senza che fosse loro concesso un ulteriore ritorno alla vita. 

 

Ricapitolando quanto detto, resti ben chiaro che risorgere è tornare di nuovo in vita: il che presuppone vera morte. Tra parentesi, possiamo accennare, ma solo di passaggio che, in questi casi, la "sanzione definitiva di vita o morte eterna" risulta sospesa. Come e perché possa accadere lo sa in esclusiva la mente sovrana del Padre. Certo, al di là di questi fatti eccezionali, non si danno sospensioni del genere...


Dunque il "caso di Gesù, cioè della sua risurrezione è un caso a sé: e ben gli spetta, perché è esattamente Lui "il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio" (At 10,43).
 

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