

Non mi resta ancora così facile di vederli programmati da Te, per un mio più vero bene, che mi sfugge, proprio perché troppo superiore alle mie capacità di accertamento.
Persone e cose che hanno fatto parte della mia vita, non ci sono più, si sono allontanate da me, o perché le ho deluse, o stanche; solo tu, continui a sopportarmi, comprendermi e incoraggiarmi, perché non ceda allo sgomento, troncando le ali al mio volo incerto.
Perché dunque, Gesù buono, continuo ad essere più impressionato da chi mi sta accanto, che da te, che mi stai dentro e mi avvolgi della tua vita e della tua signorìa?
Perché temo di fidarmi troppo di Te, specialmente in riferimento alle mie colpe, se costatato, che è proprio questo fatto ad aumentare la mia sincera volontà di esserti fedele?
Non permettere che il mio pellegrinaggio sia tinto di pessimismo, ma piuttosto sia segno, anche per altri, di piena fiducia nella tua comprensione, superiore ad ogni valutazione umana.