Te ne intendevi anche di vinificazione?
Te ne intendevi così tanto, anche di vinificazione, Maestro mio ?
Eppure tu pensavi ben altro! Da una critica dei farisei sui tuoi discepoli che non davano molta importanza ad osservanze ipocrite di digiuni, conditi di vanagloria e di odio, risalivi al discorso del tuo messaggio che non poteva essere coartato entro certe tradizioni giudaiche e neppure in alcune norme provvisorie dellaTorah.
Intanto, tu stesso, nel tuo modo di realizzarti come Uomo Dio - Salvatore mostravi di essere lotre, cioè il contenitore nuovo, il solo in grado di contenere la novità umano divina che eri venuto a trasmetterci, da parte del Padre. I
l tuo modo di trattare con Lui, con uomini, donne, bambini, amici, avversari era qualcosa che non trovava adeguati riscontri nella condotta dei patriarchi del tuo popolo, nella finezza ellenica, nella maestà romana .
In Te tutto era nuovo, e il tuo modo di comunicarlo agli altri era nuovo: irripetibile nella misura, riproducibile solo attraverso la grazia che avresti concesso a ciascuno .
Da duemila anni cerchiamo dinnestare questa tua novità nei nostri otri; ma questi si invecchiano, la tua novità, no!
Da quando ti ho conosciuto, ho cercato dimitarti, ma io mi ripeto di continuo, senza riuscire mai a rinnovarmi fino in fondo .
Mi ripeto nella preghiera e non sono autentico; mi ripeto nel servizio apostolico e perdo dincisività; mi ripeto nellannuncio evangelico e ne rendo più difficile lassimilazione in chi mi ascolta .
In verità questo genere di vino evangelico non è nuovo perché non invecchia, ma perché è il prodotto di una creazione incessante.
E creare non spetta a me: proprio no!
Concedimi, Signore, di non ripetermi mai, né con te, né con i fratelli, per non cadere nella non autenticità.
Non ripetermi nel messaggio, di cui mi fai scoprire sempre angolazioni più luminose, nello slancio apostolico che rende viva lofferta della tua parola, nella formulazione espressiva che non genera noia in chi mi ascolta.
Sono tre momenti della novità del tuo vino, che solo tu puoi concedermi.
A me letà, la pigrizia mentale, il timore di compromettermi troppo nella tua causa, suggeriscono ad ogni passo il gelido detto di certi antichi:è meglio lasciare le cose come stanno, ma io non sono molto, o sempre disposto a spendere qualcosa di me, per rinnovare almeno me stesso