Image

Generazione
A1000megabyt

di Giosy Cento


 Sembrerebbe spontaneo dover cri¬ticare le generazioni attuali che vivono. .mezza vita sul web e si riempiono la mente e la bocca con i linguaggi digitali. Sembrerebbe op¬portuno mettere in guardia, indicare i pericoli che ci sono e le influenze negative sulla persona e personalità che sta sempre davanti o dentro a Internet. Certamente non è un pez¬zo di storia facile in questo senso e, indubbiamente, la vita da cybernau¬ti comporta grandi rischi per chi la usa e la vive senza criteri intelligen¬ti e costruttivi. Ma chi vuole il bene dell'uomo deve educarlo a vivere la sua epoca superando gli agguati che la lotta bene-male pone a ogni gene¬razione.


E oggi certamente questo è un campo minato sul quale bisogna saper mettere i piedi per non saltare, poichè vediamo, ogni giorno, saltare situazioni personali, sociali, ecclesiali, mondiali, proprio a partire dal mondo mediatico. Innanzitutto, però, bisogna dire, come afferma anche la Chiesa, che non è  
tutto male. Internet è un grande mez¬zo prodotto dalla mente dell'uomo ed è una possibilità cha ha un sapore di infinito senza limiti. Viene da sor¬ridere quando pensiamo che dentro al computer si può trovare tutto, si può chiedere di tutto e che tutte le richieste... possono essere esaudite. E un mondo affascinante, una finestra ne apre un'altra stimolando curiosità e grandi apprendimenti. Spesso ci in¬cantiamo a vedere le capacità dei gio¬vani in questo senso, la loro velocità sui programmi, la loro intelligenza che taglia fuori le generazioni passate.

 Con il computer si vive, si viaggia, si lavora, si comunica, si entra nel pia¬neta terra, si evangelizza, si trovano strumenti di preghiera, si ascolta mu¬sica, si vedono persone lontane, si comunica e si (s)comunica nel senso virtuale del termine, si passano notti, si perde tempo o lo si utilizza al mas¬simo, si producono cose importanti o ci si può perdere dentro, si fa la guer¬ra o si lavora per la pace, ci si può il¬ludere o risolvere problemi Bello e impossibile, possibile e bellissimo: di¬pende dalla persona che ci sta davanti e dal modo di utilizzazione. È sempre "la testa e la coscienza" dell'uomo che trasformano tutto in bene o in male. re. Sembra una malattia moderna. E realmente, oggi, possiamo ammalarci sul web. In fondo il computer, e tutto ciò che infinitamente contiene, è un TU reale-irreale con il quale si sta in relazione per più tempo che con le persone. Con lui si sta in contatto personale, si dialoga, si apprende, si comunica, si cerca amore e compen¬sazione ai propri bisogni più intimi.

 La vita si scrive e si vive, corre sui files del computer. Questo TU diventano tanti tu nascosti dietro la pagina web. Sembra un gioco a nascondino con... profili veri o falsi, verità o illusioni di relazioni che si coltivano senza saper¬si minimamente staccare dal mezzo di comunicazione. E questa situazione riguarda tutti: giovani, adulti, anziani. Persone di ogni tipo possono perde¬re "testa e coscienza", perché la droga del web crea una dipendenza profon¬da e di difficile soluzione. Il problema è che si fatica a riconoscere quando dipendiamo o ci stiamo allontanan¬do dalla vita. La cosa diventa seria quando si mettono in gioco fantasie d'amore virtuali, ricerca di persone per esperienze, quando ci si propone con immagini di sé trasgressive e sen¬za alcuna morale personale, quando il porno virtuale affascina piccoli e gran¬di. Siamo davvero a una svolta stori¬ca di come relazionarsi con la vita, i sentimenti, l'amore, le scelte di vita, la coppia, la famiglia. C'è poi tutto il campo trasgressivo in ogni senso. Educare a utilizzare questi mezzi con la testa è una delle nuove sfide educative. Ragionare molto con i fi¬gli in modo simpatico (sin-patos )

USARE TESTA E COSCIENZA

C'è in giro una preoccupazione so¬prattutto tra i genitori, quando ve¬dono i figli per tante ore davanti al computer o a smanettare sul cellulare-condividendo con affetto genitoriale) su questo aspetto della loro vita, sa¬pendo che, anche se non si è alla loro altezza in questi campi, c'è sempre un consiglio che il cuore può dare. La competenza del cuore dei genito¬ri non andrà mai in disuso. I figli spesso giocano a nascondersi perché molti genitori non conoscono pro¬fondamente il web, ma non possono sottrarsi all'autorevolezza genitoriale che "pesa con dolcezza e forza" sulla loro anima. Oggi bisogna anche impe-gnarsi a conoscere insieme, a lasciarsi guidare dai figli, ad ascoltare le nuo¬ve generazioni, a condividere le loro scoperte, a stare al passo con i tempi. E poi educare la coscienza. Sembra tutto normale. Forse dovremmo qualche volta scrivere normale. Non significa che dobbiamo vedere il male dappertutto, ma mettere in guardia dal male che, apertamente o nasco¬stamente, ci arriva come spruzzi di veleno sull'anima, corrodendola ada¬gio adagio e creando buchi di esisten¬za nella mente e nei comportamenti. Ci accorgiamo soltanto in situazioni estreme di disagio che questi mez¬zi moderni hanno fatto danni.

Una mamma che racconta all'altra: "Mio figlio è sempre davanti al computer fino a tarda notte". E l'altra risponde: "Anche mia figlia non so che fa sem¬pre lì". Ne risente lo studio, si rinun¬cia alla vita sociale, si sta chiusi in casa, si fa gruppo virtuale, sesso in chat o con web camera. E la mente viene travolta. Sarebbe molto importante che i giovani oggi si aggregassero per attività insieme di ogni tipo: sportivo, culturale, giocoso, di festa, di impe¬gno, di volontariato uscendo dalla "stanza isolata e isolante" del web. "La migliore medicina per questo male incurabile bisogna cercarla nel nostro cuore ed essere meno egoisti e con-formisti, in un mondo che ci tende la mano e ha un infinito bisogno di amo¬re.
CONFESSARE I PECCATI DEL WEB?
Credo sia importante aggiungere ai nostri esami di coscienza qualche do¬manda su come si vivono, nel bene e nel male, i nuovi mezzi di comunica¬zione. Se c'è il male, se si fa il male, anche questo va detto al mio Con¬fessore. Non è aggiungere o inventar¬si sempre nuovi peccati, ma guarire la coscienza malata moderna con l'Amore di Dio che è sempre pron¬to a perdonare.  anche i confessori dobbiamo aprirci a questo nuovo e importante capitolo per le anime del Terzo Millennio




AS VIAS DO ESPIRITO

Como devemos evitar as palavras inúteis.

Image

Como devemos evitar
 as palavras inúteis.


 Evita, quanto possivel,o bulício do mundo: porque, por mais reta que seja a intenção, é sempre inconveniênte tratar de coisas mundanas.Bem depressa nos deixamos inclinar e vencer pela vaidade.Quisera eu, muitas vezes, ter calado e não me haver achado entre os homens.Por que razão, porém, tanto nos apraz falar e confabular se, raramente, voltamos ao silêncio sem dano para a consciência ?
 

THE WAYS OF THE SPIRIT

RABBUNI’

Image

RABBUNI’
Mary Magdalene, turned towards Him  and, speaking in Hebrew, said to Him “Rabbuni” which means Teacher (Gv 20,16). It is important to underline that the woman, until now, had spoken with the unknown grave guardian, turning Him her shoulders. She was not interested in Him, she was attracted by that grave, deprived by her beloved Teacher’s corpse. Called by her name, she suddenly changed her look and she was immediately face to face with the man she was  so heartbrokenly looking for : He was really Jesus.


LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Cuaresma. Un camino de Gracia con Jesús

Image

Cuaresma.
 Un camino de Gracia con Jesús


Bajo la mirada compasiva y misericordiosa de Dios, con alegría y confianza comenzamos este tiempo litúrgico que la Iglesia nos regala para reavivar la fe, encender la esperanza y practicar la caridad. La Palabra de Dios alumbra nuestras opciones cristianas y nos invita a poner los ojos en Jesús, el Maestro, el Amigo, el Camino, la Verdad y la Vida. 

WEGE DES GEISTES

Cântico do Irmão Sol


Image

Cântico do Irmão Sol
 Louvado sejas, meu Senhor, com todas as tuas criaturas, especialmente com o Senhor irmão Sol, o qual é dia e por ele nos alumias. E ele é belo e radiante com grande esplendor, de ti, Altissimo, é sinal. 

Preghiere

La preghiera, mio Signore, è Tua,

Image

La preghiera, mio Signore, è Tua,

perché tua è la voce delle genti
quando si rinnovano nell’ultima vita,
a te donano l’ultimo fiato e gli occhi.
Nulla di quanto è scritto vale quanto detto
ricordato con amore e tramandato
nel sudore della terra dalle voci basse,
preghiera dell’alba, del vespro, della notte.