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Preghiera di Gesù

Padre, sono Tuo Figlio!
Forse, vestito da uomo stenti a riconoscermi, ma io sono Gesù, quello che è sceso dal cielo per portare agli uomini la nostra vita, la pace, la speranza, l'amore per risanare la loro carne ferita e per aiutarli a ritrovare la strada che conduce a Te.

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Come tutti i buoni Papà del mondo, Tu che sei il migliore, non mancherai di farmi dei doni nel giorno del mio natale. Ora, Padre, Ti prego di farmi il dono più bello che possa fare al Tuo bambino.


Vorrei tanto giocare con gli uomini, miei fratelli, e farli felici. Padre, fa che gli uomini  donino tutti i giocattoli che hanno inventato per uccidersi, perché, come ogni bambino di questo mondo, mi possa divertire a distruggerli.


Padre, fa che a Natale possa vedere intorno a me i pazzi, i paralitici, gli storpi, i ciechi, i lebbrosi, gli handicappati, i muti, i ladri, le prostitute, ed ogni altro genere di spazzatura umana, perché possa giocare con loro a risanarli.
Padre, mandami tanti Magi con tanto oro perché possa risolvere i problemi del terzo mondo; fa che tutto l'incenso della superbia, dell'adulazione e della potenza sia messo a mia disposizione, perché lo possa disperdere; donami la mirra per vincere la corruzione.
Fa che gli uomini riescano a trovare la mia stella, quella che solca i cieli tersi e non seguano quelle dei cinema, della TV e dei rotocalchi, che solcano oceani di letame.


Padre, fa capire agli uomini, che io non sono un patetico bambinesco di gesso che riposa tra un bue ed un asinello che non sporcano mai, ma che sono un vero uomo che vagisce in una vera stalla, circondato da veri uomini che lavorano e puzzano di sudore come asinelli per poco fieno e tante bastonate e che spesso finiscono mattati come buoi.
Padre, fa che l'uomo mi cerchi nelle baracche, negli ospedali, nei manicomi, e carceri, nei lebbrosari, nei dormitori comuni, sotto i ponti, nei nidi dei drogati,  nelle case di prostituzione forzata, sui campi di battaglia, nei lager, nelle case di riposo, nella solitudine, nel fondo di un letto, tra gli agonizzanti e i disperati.


Di loro che io sono là, dove guardie del corpo, più che proteggere l'uomo, leggono i suoi tesori, o meglio, quelli che ha sottratto al povero. Fa capire a tante mamme che uccidere la propria creatura, significa impedirmi di nascere. Padre, fa che la Tua grazia nevichi abbondante sulla terra e, coprendo ogni miseria, ridoni all'uomo l'innocenza dei fanciulli, e fa che l'uomo, tornato bambino possa giocare insieme a me sulle Tue ginocchia.
Amen.