... l'unione con Lui
rappresenta il meglio!
Tutti quanti noi, attraverso le personali preghiere, ci mettiamo in contatto con Dio. Attiviamo quindi un colloquio con Lui. Attraverso i seguenti 7 punti cerchiamo di chiarire ancora meglio la metodologia nell'instaurare un rapporto diretto col Signore.
1. Mantenersi uniti a Dio lungo la giornata rappresenta il meglio che possiamo offrire a Lui e a noi. Non occorre fissare in Dio di continuo il pensiero: è moralmente e psicologicamente impossibile; nuocerebbe anche alla salute psico-fisica.
Basterà ricordarsi di Lui di tanto in tanto, lungo la giornata.
2. Benché non sia le mente la base dell'unione con Dio, la prepara e la favorisce. Chi è distratto dai problemi terreni difficilmente può avvertire la Sua presenza attiva. Per la verità, finché si vive nello stato di grazia, sostanzialmente si è sempre uniti a Dio; ma se ci si immerge del tutto negli interessi della vita di ogni giorno, questa unione si affievolisce e al primo grave ostacolo potrebbe annullarsi.
3. Con un esercizio costante, si può arrivare al punto da restare uniti a Gesù, pur intenti allo svolgimento delle proprie mansioni.
Si potrebbe spiegare come se fosse solo la metà di noi stessi ad immergersi nella fattualità, nelle opere insomma. L'altra metà, la più consapevole e preziosa, rimarrebbe a contatto con Dio, elevando il lavoro e le sue finalità.
4. Lo sprofondarsi sconsiderato nelle varie attività, anche le più pregevoli, nuoce alla perfezione del lavoro stesso, riuscendo malamente sbozzato e sciatto. Con il capo emerso sulle onde del mare, si nuota con minore dispendio di energie e maggior sicurezza di puntare verso la riva.
Attendere ad un lavoro, lasciandosi attanagliare dal pensiero di cento altri, rivela debolezza di carattere e poca chiarezza su quello che si vuol raggiungere.
5. Un soggetto fortemente dinamico stenterà assai a dedicarsi all'orazione e al colloquio intimo con l'Ospite divino. Si accorgerà, prima o poi che, comportandosi in quella maniera, rischia di fare del puro chiasso e che questo chiasso non servirà in nessun modo a fare del vero bene.
6. La smania di trattenersi in discorsi inutili svela sempre povertà interiore in una persona che dice di dedicarsi alla vita spirituale.
7. Quando Gesù ci tratta con i doni riservati ai suoi intimi, allora è facile cercare la solitudine, per assaporarli meglio.
Cercarla, o almeno sopportarla con serenità, quando i doni scompaiono e l'unzione interna non si fa più sentire, è fedeltà spinta fin quasi all'eroismo.
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