COME RISOLVERE PROBLEMI
di vita spirituale
Legittimo il ricorso. Atto di umiltà e di fiducia. Ma con insistervi esageratamente si arriva a rinunciare alle proprie responsabilità morali - e questo è deplorevole: ci si abitua a rimettere a terzi le responsabilità che Dio ha lasciato a noi, per maturarci e arricchirci di esperienze destinate esclusivamente a ciascuno di noi.
2. Le buone direttive ricevute vanno utilizzate applicandole alle varie situazioni che intervengono, con naturalezza e discrezione.
Caso mai, in un secondo tempo, si potrà chiedere al padre spirituale se i criteri seguiti abbiamo coinciso perfettamente con l'indirizzo ricevuto, per correggere eventuali inesattezze e confermarsi nei punti messi in atto.
In questo modo giungeremo, con l'aiuto dello Spirito Santo, ad una maturità e pienezza interiore, alla quale potranno attingere anche coloro che ci avvicineranno.
4. Un discorso a sé meritano i timori a proposito delle confessioni passate. Se una persona di coscienza si mette in mente di rovistare nel proprio passato remoto, finisce di rompersi il capo, nell' angoscia di non essersi confessata bene, di non aver detto proprio tutto, di non aver precisato a sufficienza certi particolari,..
Valga il principio:
La gravità di una colpa va dedotta e misurata dalla coscienza che si aveva all'epoca in cui è stata commessa, non da quella che si ha adesso.
5. Ma in questo caso, più che un atto sacramentale di Penitenza, avremmo una revisione di vita; anzi un inizio di vera direzione spirituale. Il che è assai diverso.
Difatti le colpe, lievi o meno lievi, sono state già accusate e assolte più volte durante l'anno. Ora ciò che importa è puntualizzare dove insistere e dove no, dove dilatare l'orizzonte e dove restringerlo, per portare avanti più rapidamente e più esattamente quanto Dio si attende da noi.