D. Talvolta ho dei sogni che mi spaventano. Poi mi sveglio e mi consolo che non è stato niente vero. Ci può essere della colpa nei sogni?
R. In altri tempi si parlava di colpa in causa" nel senso che potevano esserci stati atti o discorsi da creare predisposizioni alla caduta, particolarmente in tema di castità. Oggi si preferisce di non insistere eccessivamente su questo tasto, per non creare psicosi inutili. Nel sogno non esistono presupposti per colpa, data lassenza di una autocoscienza. Limportante è che una volta sveglio, faccia il suo dovere e, semmai, riprotesti la sua fedeltà al Signore.
D. C'è da noi un sacerdote di una certa età che parla assai spesso dell'inferno e in termini quasi danteschi da mettere spavento. lo ne provo un disagio da non dirle. Mi trovo fuori della fede?
R. Quale fede? Quella delle fiamme ardenti, dei demoni dalle corna e dalla coda spettrali? Queste robe le lasci agli artisti del medioevo e si attenga alla fede della Chiesa che afferma l'esistenza dell'inferno e quindi della pena eterna conseguente la rivolta a Dio. Ci mediti; ma non per spaventarsi sarebbe contro tutto il messaggio evangelico che è di Salvezza, di Fiducia, e che incoraggia ad amare e servire il Signore, fino a quando ci accoglierà fra le Sue braccia paterne e materne.
D. E' giusto forzare le opinioni personali dell interlocutore, quando non si tratta di verità di fede?
R. lo le risponderei: E lecito farlo, anche quando si tratta di verità di fede, se il Vangelo è una proposta e non una imposizione? Ce l'ha presente quel modo di parlare di Gesù: se vuoi entrare nella vita... se vuoi venire dietro a me... se vuoi essere salvo... ? E chiaro che potrei dire di no, che non accetto. Salvo poi pagarne le conseguenze con la perdizione. Il medico ti avverte, per risanarti. Se tu non gli dai ascolto, non è lui che ti rovina: sei tu. Ammesso questo, è chiaro che non si può imporre una verità di fede; molto meno una convinzione opinabile ...
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