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II domenica dopo Natale

pifania del Signore

Anno A

Gloria a Te o Cristo,
annunziato alle genti


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
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La Liturgia odierna ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale. L’incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta ed insuperabile del mistero di Dio: si tratta ora di accogliere il Verbo fatto carne. Egli ci dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. E il Padre nel Verbo incarnato vede e ama ogni persona umana. Di fronte alla volontà di Dio Padre e del suo figlio, Gesù. Di farci entrare in comunione di vita con loro mediante i doni dello Spirito Santo, non possiamo che corrispondere con la nostra riconoscenza e con una vita coerente. A Betlemme i pastori sono stati i primi ad adorare Gesù Bambino e a sentire da Maria, Sua madre, il racconto delle meraviglie di Dio.



EPIFANIA DEL SIGNORE

“ABBIAMO VISTO LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI AD ADORARLO”


I Magi ovvero Gaspare, Melchiorre e Baldassare

"E Gli offrirono regali"


L'adorazione dei Magi
a Gesù Bambino, il Re dei re


"Epifania" significa "Manifestazione Divina" e San Matteo ci narra nel suo Vangelo la visita dei Magi a Betlemme, guidati dalla luce di un astro luminoso.


San Matteo Evangelista

É il principio della visione profetica di Isaia e per questo che i magi, che non erano re, si confondono con il Re di cui parla il profeta.  Nei nostri presepi figurano carovane di camelli e dromedari. Quello che ci narra Matteo è di una bellezza di tipo orientale che non ci stanchiamo di leggere e meditare per estrarre una validissima lezione per la nostra fede.


Il nucleo essenziale di tutta la narrazione è
l'universalitá del Regno di Dio, inaugurato da Cristo



Il Vangelo è destinato a tutte le nazioni del mondo e proprio Matteo finalizza il suo Vangelo invitando alla  missione di partire per il mondo facendo discepoli tutti i popoli, battezzando le persone nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro tutto quanto il Signore ordinò.

Non ci è nessuno che non sappia che dai tempi piú antichi gli studiosi del Vangelo scoprirono simbolismi  nei regali offerti dai  magi a Gesú.

Offrirono Oro, perché Gesú è Re, offrirono Incenso perché Gesú è Dio, al quale si elevano le nostre preghiere e suppliche, offrirono Mirra, perché Gesú è uomo vero, che ha bisogno di mirra per imbalsamare il suo corpo.

In generale i regali usano essere caratteristici della terra di chi li riceve. É il caso dei regali che offriamo nell'offertorio della Santa Messa, attraverso le nostre intenzioni particolari.

L' Oro rappresenta pure la nostra fede che deve essere pura e perseverante, come l'oro purificato nel fuoco. L' Incenso rappresenta le nostre preghiere ad essere elevate al Padre per il suo Figlio Gesù, essenzialmente per il suo sacrificio espiatorio dei nostri peccati, la Mirra è il sacrificio e dolori inseparabili dalla condizione umana in cui viviamo.




É necessario ancora un passo avanti per bene conoscere il significato di questi doni: vedere in questi doni gli elementi della nostra cultura, che ci piacerebbe vederla tutta consacrata agli ideali del Vangelo, affinché Cristo penetri nella più intima nostra realtá. In questo caso, l'Oro rappresenta le leggi che governano il nostro stato, inquieto nella procura della armonia,   prosperitá, giustizia e pace. L' Incenso sarebbe il nostro ideale di convivenza che si deve espandere in direzione di tutte le frontiere, procurando di superare le nostre limitazioni. La Mirra sarebbe il simbolo di tutte le nostre lotte a trovare la vita come una conquista di ogni giorno.


Gesù Cristo, Figlio di Dio

In Cristo incontriamo  la vittoria e questo succederà se siamo generosi e pieni di fiducia nel potere del Divino Re, come i magi andarono ad adorarlo in Betlemme, rappresentando tutti i popoli della terra...


Don Lucio Luzzi

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Video correlato
"Epifania, Magi in adorazione"
Riflessione in video a cura di Don Lucio Luzzi

AS VIAS DO ESPIRITO

QUINTO DOMINGO DE PASCOA

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QUINTO DOMINGO DE PASCOA
03 MAIO 2015
UMA REFLEXÃO


A  liturgia desse Quinto Domingo de Pascoa nos convida a refletir sobre a nossa união a Cristo  e nos dize que somente unidos à Cristo temos acesso à vida verdadeira. O Evengelho apresenta Jesus como " a verdadeira videira" que dá frutos bons que Deus espera: convida os discipulos a permanecerem unidos à Cristo, pois é Dele que receberão a vida plena. Se permancerem em Cristo os discipulos serão verdadeira testemunhas no meio dos homens da vida e do amor de Deus.

THE WAYS OF THE SPIRIT

Imitaçaõ,.....3,42 COMO NÃO SE DEVE FUNDAR A PAZ NOS HOMENS


Imitaçaõ,.....3,42

 
COMO NÃO SE DEVE FUNDAR A PAZ NOS HOMENS

 
 
Filho, se fazes consistir a paz e alguma pessoa, por ser de teu parecer e conviver contigo, achar-te-ás perpléxo e embaraçado.
Se, porém, recorres à verdade sempre viva e permanente, não te contristarás a ausência ou a morte de um amigo.
Em mim se deve fundar o amor: por mim se deve amar todo aquele que, nesta vida, te parecer bom e amável.
Sem mim não vale e nem durará a amizade: nem é verdadeiro e puro o afeto de que eu não sou o vínculo.


LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Resucitar con el corazón

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Resucitar con el corazón
es descubrir que en la tumba no acaba nuestra suerte.
Es dejar que la confianza, un plus de vida nos inyecte.
Es hallar al que esperamos y moríamos por verle.
Resucitar con el corazón
es sentir las manos llenas de un gozo que no miente.
Es dejar fluir la vida como un agua de vertiente.
Es repartir los cinco panes entre un millar de gente.

WEGE DES GEISTES

VIDEOPENSIERO PASQUALE

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Gli auguri di Don Lucio
a tutte le suore
 

Buona Pasqua
consorelle

Preghiere

Io ti adoro...

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... silenzioso Dio

O Gesù ti adoro, Ostia candida,
sotto un vel di pane, nutri l'anima.
Solo in te il mio cuore si abbandonerà,
perché tutto è vano se contemplo te.

L'occhio, il tatto, il gusto non arriva a te,
ma la tua parola resta salva in me:
Figlio sei di Dio, nostra verità;
nulla di più vero, se ci parli tu.