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Per quale ragione Gesù non
frequentò scuole rabbiniche?

Ammettendo che Gesù sapesse leggere ma non scrivere (non si può darlo per certo) è lecito chiederci: dunque, la ricchezza delle sue citazioni bibliche non derivavano unicamente da quanto ne ascoltava in sinagoga, ma da sue letture? Inoltre, come si è fatto notare: la Scrittura era scritta in lingua ebraica, non in quella aramaica, parlata nella Galilea, e, anzi in tutta la Giudea romana. Dunque conosceva anche l'ebraico, forse anche altre lingue? Sapeva scrivere?

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I modesti risultati ottenuti con oltre duemila anni di studi sulla sua vita e sulla sua opera di annuncio, portano a convincersi che Gesù, pur non avendo frequentato alcuna “casa di studi”, fosse in grado di consultare da sé, attraverso letture appropriate, i testi biblici. Forse anche di scrivere appunti e altro di utile alla sua condizione in famiglia, e, in seguito, alle sue relazioni pubbliche (lo abbiamo supposto, con le dovute riserve).


Indubbiamente, egli dimostrò a tutti di possedere una straordinaria conoscenza della Torah, o Legge di Mosè. Episodi, espressioni e detti di profeti, di saggi, sono citati con una esattezza ammirevole. Si riferisce ad Abramo che avrebbe desiderato invano di vedere i suoi giorni, a David che penetra nel tempio e permette si suoi soldati di mangiare i pani della proposizione, alla regina di Saba venuta per ascoltare Salomone, a Giona nel ventre del cetaceo e ad altri racconti vetero testamentari. Richiama passi del Levitico che, riportano la legge dell'occhio per occhio, o legge del taglione, di Isaia che preannuncia la sua missione messianica, di Zaccaria che parla di pastore percosso, abbattuto e di cui vengono disperse le pecore...

Cita sicuramente dall'ebraico, anche se sulle pagine dei nostri evangelisti tutto è stato trascritto in greco, secondo la nota e ipotetica versione dei Settanta.
Se a questo aggiungiamo la sua straordinaria conoscenza di ogni aspetto della realtà in cui visse: dai fenomeni atmosferici ai particolari della pesca, dell'agricoltura, della fabbricazione delle case, della pastorizia, e vi si aggiunge quanto ha saputo inserire nei suoi discorsi della vita in famiglia con donne che impastano pane, che filano, che cercano monetine finite sotto un letto, di lucerne che palpitano da una parete , di scene con cortei nuziali, di donne partorienti, di bambini che giocano sulle strade e innumerevoli altri dettagli del vissuto quotidiano, si deve ammettere che fosse dotato di una straordinaria capacità di osservazione e una ancor più straordinaria attitudine ad inserire tutto questo ricco materiale nel suo messaggio, per renderlo accessibile anche a menti incapaci di qualsiasi specie di astrazioni e di sintesi.

Anche se avesse frequentato una scuola rabbinica, difficilmente avrebbe raggiunto una conoscenza così ricca di quanto poteva interessare la vita dei suoi contemporanei, nella sua patria. Il suo spirito di osservazione lo rivelò maestro da non potersi paragonare a nessun altro rabbi dei suoi tempi.
Lo compresero perfettamente le folle che lo udirono. Se ne resero conto anche i “rabbi ordinati”; ma solo per considerarlo un rivale pericoloso, da togliere di mezzo.


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AS VIAS DO ESPIRITO

33° Domingo de Tempo Comum



33° Domingo de Tempo Comum
16 Novembro 2014
Uma Reflexão


A liturgia desse domingo do tempo comum recorda aos cristãos a grande responsabilidade  de ser, no tempo historico em que vivemos, testemunha conciênte activa e comprometida desse projeto de salvação e libertação que Deus tem para com cada um de nós.



CODICE N

THE WAYS OF THE SPIRIT

Festivity of All Saints

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Festivity of All Saints:
vision of Paradise


Our calendar reminds us every single day the name of one saint, which is equivalent to our name, "Feast Day". The Church gives very much importance to the feast of  All Saints that celebrates every year on the first day of November. This festivity reminds us the stupendous reality of the vision of paradise when the crowds of saints together with myriads of Angels live in the eternal vision the beatitude of God.
 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

DOMINGO SEGUNDO DE NAVIDAD

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DOMINGO SEGUNDO DE NAVIDAD
 - Evangelio: Juan 1,1-18
Nuestra vida está llena de sentido, porque una Palabra de amor nos habita y no se cansa de amarnos. Al escucharla nos hacemos conscientes de la cercanía de Dios.
El Espíritu nos capacita para acoger y agradecer este don. La Palabra, leída, escuchada, meditada, guardada en la interioridad, se convierte en suelo firme de nuestra fe, en agua viva que sacia nuestra sed. Casi imperceptiblemente va dejando su huella en el entendimiento y en el corazón; va tejiendo un espacio donde es posible el encuentro con Dios.


WEGE DES GEISTES

Lettera di Natale dal carcere!

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Lettera di Natale
 di un ergastolano
ostile a Dio


Dio, lo so, non ti dovrei scrivere perché sono ateo e non credo che tu esista, ma ho scritto un po’ a tutti e nessuno mi ha mai risposto e ho pensato di rivolgermi anche a te. Dio, siamo i  cattivi e colpevoli per sempre, siamo gli ergastolani ostativi ad ogni beneficio, quelli che devono vivere nel nulla di nulla, a marcire in una cella per tutta la vita. Dio, diglielo tu agli umani che la pena dovrebbe essere buona e non cattiva e che dovrebbe risarcire e non vendicare. Dio,  l’ergastolano ostativo non vive, pensa di sopravvivere, ma in realtà non fa neppure quello, perché l’ergastolo tiene solo in vita.

Preghiere

LA PREGHIERA DEL PERDONO

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LA PREGHIERA DEL PERDONO

"  Gesú, infinita misericordia, che perdonasti a Leví e lo chiamasti a Te, perdonaci i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore.  Gesú, infinita misericordia, che perdonasti alla Maddalena e la unisti alle donne sante e fedeli, perdonaci i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore. Gesú, infinita misericordia, che perdonasti a Zaccheo e lo facesti uno dei Tuoi discepoli, perdona i nostri peccati, perché averTi offeso é nostro dolore. Gesú, infinita misericordia, che perdonasti l'adultera e gli desti il divino comandamento di non piú peccare, perdona i nostri peccati, perché averTi offeso é il nostro dolore.