Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta?. Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari.
SANTA RITA da CASCIA La Santa avvocata dei casi impossibili
Santa Rita è una delle Sante più amate ed è oggetto di una straordinaria devozione popolare perché è molto amata dal popolo che la sente molto vicina per la "normalità" dell'esistenza quotidiana da Lei vissuta, prima come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana. A Santa Rita la vita non le risparmiò nulla: Giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore e passione riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.Il marito fu assassinato e nel giro di poco tempo anche i figli lo seguirono nella tomba.Ella però non si abbandonò al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta, anzi riuscì in modo eroico a sublimare il suo dolore attraverso il perdono degli assassini del marito. Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo cosi la spirale di odio che si era creata.
Si, un vero connubio indissolubíle: l'aver radicato, innestatu 0 meglio aver ricevuto il dona di innestarsí nella vita, dello stessa Autore della vita, non può che farti innamorare della stessa vita.
LA VITA MIA PADRONA
Seppellite in me, sensazloni, emozioni nate appena godute, scomparse, registrate .sul nastro dalla vita. Quante volte vorrei risentirle e il registratore non parla! I comandi per riascoltarmi non sono miei.
La Pentecoste era la seconda solennità ebraica, che vuoi dire cinquantesimo, perché si celebrava 50 giorni dopo la Pasqua per ringraziare Dio della raccolta.Per noi cristiani, è la promessa di Gesù che per l'ennesima volta diventa realtà . Facciamo una fugace sintesi del nostro percorso con la Liturgia. Ricordi il mercoledì 9 marzo, le ceneri , quando iniziarono i quaranta giorni di revisione della nostra vita interiore, con impegno alla conversione e arrivammo al 24 Aprile con quel grido di esultanza, Alleluia, perché Cristo risorto aveva sconfitto la morte. Poi gli ultimi quaranta giorni del corso della vita terrena del Messia, conclusi con l'Ascensione definitiva al Padre, nei cieli. E, sempre con la liturgia, ora siamo alla Pentecoste. La missione data agli Apostoli era ostacolata dalle loro lacune, titubanze, timori, paure, incapacità... Ma Gesù aveva detto loro: "Non temete, vi manderò lo Spirito Santo che vi trasformerà...".
Sulla mia salute e quanto mi è accaduto, posso attestarle quanto segue:
Il 12 agosto 1998 ho subito il primo intervento per un cistoma ovario, e tutto si è rimesso a posto.
DON TONINO BELLO: NON UN MITO, MA... UN MITE ( Il Vescovo don)
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta? Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari. Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli figli che il Vescovo don ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.
Quante volte abbiamo bisogno di una parola di incoraggiamento e di consolazione, quando sembra che tutto vada storto. Benedetta insegna ad amare il Signore ed il prossimo, anche nelle condizioni più estreme.
Una lettera inviata ad una sua ex insegnante, ormai paralizzata, ci mostra una gioia profonda che, lei gravemente ammalata, cerca di trasmettere ad una compagna di sventura:
Io sono serena lo stesso, perché è Dio che mi ha voluto così che ci ha voluto così. Non temiamo, Signorina. Siamo cadute nelle Sue mani...
Fin da fanciullo, davanti alle letture liturgiche del Vangelo domenicale, avevo creduto che Tu, Gesù, fossi impegnato sempre con quelle imponenti moltitudini, che ti seguivano, galvanizzate dal tuo messaggio di salvezza e, molto più, dal fascino della tua persona. Ora, dopo tante ricerche e studi, mi avvedo che tutto questo era vero, ma non teneva conto che il meglio di te lo veicolavi attraverso il contatto personale. Contatto richiesto da chi aveva capito qualcosa di più su quello che tu realmente eri, ma talvolta, anzi molte volte, provocato intenzionalmente da te.
Gesù a colloquio con la
donna samaritana
E ripenso alla donna samaritana, a Nicodemo, a Zaccheo, a Maria di Bethania, e ad altri casi del genere.
Gesù che invita Zaccheo
a scendere dall'albero
Benché la gente dei tuoi tempi fosse ancora immune dalla problematica nevrotica di oggi, aveva già le proprie difficoltà nell' affrontare le durezze della vita, nel risolvere le relazioni interpersonali e familiari con calma e senza affidarsi alle soluzioni più immediate e drastiche della violenza.
Tu facilitavi l'apertura.
Se stentavano al primo approccio, aprivi tu, con domande discrete, ma che arrivavano immediatamente all'intimo dell'interlocutore.
In questo modo, chi ti aveva avvicinato una prima volta non poteva più dimenticare quegli istanti di cielo: non poteva farne più a meno. E quando l'occasione si fosse presentata da sé ne avrebbe approfittato in misura sempre più ampia e perfetta.
Da questo tuo modo di privilegiare il contatto personale, o Gesù, ho scoperto che il meglio del mio apostolato lo avrei ottenuto solo attraverso il colloquio confidenziale con l'interlocutore.
Trasmettimi quanto ancora mi manca della tua delicatezza e della tua disponibilità, per ascoltare senza ostentare superiorità, per suggerire senza mortificare, per proporre senza imporre i propri punti di vista, facilitando, così, il contatto diretto con te, dove ogni attesa trova la sua vera risposta.
Cinque secoli prima della venuta di Cristo, il Re di Babilonia (oggi Bagdad) invase Israele e deportò tutta la popolazione in Mesopotamia. Si levò la voce del profeta Isaia che passando tra il popolo lo incoraggiava: "Non temete, ecco il vostro Dio verrà a salvarvi". "... E tu Bethlem non sei la minima tra i villaggi di Israele, perché da te nascerà il Salvatore". Dopo tanta attesa, finalmente arrivò la salvezza.
In quel tempo Gesú esultó di gioia nello Spirito Santo e disse: " Ti rendo lode, ó Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli........"
L'evangelista Luca ci parla del fatto che da luogo alla riconoscenza di Gesú verso suo Padre per i benefici che ha conferito alla umanitá. Ringrazia per la rivelazione elargita agli umili di cuore, ai piccoli del Regno. Gesú esprime la sua allegria vedendo che questi accettano, capiscono e praticano quello che Dio fa conoscere per mezzo di Lui.
Vorremmo poter dire che la Madonna è nata in quel dato giorno, in quellora precisa, in quel luogo della Palestina, magari dove la troviamo al momento dellannunzio angelico, per dare contorni seriamente riscontrabili alla sua esistenza storica. Invece dobbiamo accontentarci di congetture. Del resto, con il Suo Figlio Gesù non siamo in condizioni analoghe? Gli esegeti, per fare un caso, sanno che la cronologia cristologica è quanto mai fluida. Così per ogni particolare della sua vita nella Palestina romana: disponiamo solo di una documentazione attendi¬bile: non ci è lecito di spingerci più in là.
L'appellativo di laico, deriva dalla consapevolezza dei primi cristiani di appartenere tutti al popolo di Dio (laico dal greco laos, che vuol dire, appunto, popolo). Era stato dissacrato negli ultimi due o tre secoli, usandolo per alludere a movimenti, partiti e stampe che in un modo o in un altro, si contrapponevano alla Chiesa. Un giornale o un partito laico, una iniziativa, o un movimento laico avevano sempre un significato inconfondibile. A volere essere sinceri fino in fondo, bisogna aggiungere che si era arrivati a tanto, anche per un'accentuata clericalizzazione della comunità ecclesiale.
Imitação.....3.1 DA COMUNICAÇAO INTERIOR DE CRISTO COM A ALMA FIÉL
Ouvirei o que o Senhor Deus me disser. Bem-aventurada a alma que ouve, em si mesma, a voz do Senhor e recebe de seus lábios palavras de consolação. Bem-aventurados os ouvidos que, insensíveis aos rumores do mundo, percebem o sopro da inspiração divina. Bem-aventurados os ouvidos que não escutam a voz que atroa lá fora, mas atendem à verdade, que ensina no interior. Bem-aventurados os olhos que, cerrados às coisas exteriores, estão abertos às interiores. Bem-aventurados os que penetram as veredas interiores e se aplicam, por quotidianos exercícios, a entender os celestes arcanos.
The Blessed Virgin Mary, the Mother of Christ is the Co-redemptrix, meaning that Mary uniquely cooperated with Jesus and is entirely subordinate to and dependent upon Jesus, in the historic work of Redemption.Lets define our terms. What is Redemption? Redemption is the saving act of Jesus Christ, through his life, Passion, Death, and Resurrection, repairing our relationship with the Father by offering just compensation for the sins of humanity, and thus restoring the possibility of sanctifying grace, and friendship between God and humanity, which results in the inheritance of heaven.
HA LLEGADO EL TIEMPO FAVORABLE, HA LLEGADO EL DÍA DE LA SALVACIÓN.
Amadísimos: Aunque no haya época del año que no esté colmada de dones divinos, y se nos conceda en todo tiempo la gracia de acercarnos a la misericordia de Dios, conviene, sin embargo, que se dispongan ahora las almas de todos con mayor diligencia a un mejor aprovechamiento espiritual y se animen con mayor confianza, ya que la proximidad del día en que fuimos redimidos nos invita a los ejercicios de piedad para celebrar de este modo con pureza de alma y de cuerpo el misterio, sobre todos excelente, de la pasión del Señor.
I giovani sono gabbiani, il loro volo ci affascina. Sono acqua pulita e nuova, rugiada fresca e vita sui nostri volti e sul cuore. Sono arcobaleni colorati: danno senso alla nostra vita stanca e grigia. l giovani sono il sole: quando li guardiamo e li ascoltiamo ci regalano luce e calore.
TI ADORO DIO (al mattino) Ti adoro» mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa che siano tutte secondo la tua volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male.