
Maria, un ponte
tra il cristianesimo
e l'Islam
Cari amici, riguardo alla conversione di un figlio all'Islam, ha suscitato risposte e reazioni. Segno di quanto sia viva questa problematica nel nostro contesto sociale e religioso italiano e anche oltre. Ho riflettuto e pregato prima di trascrivere, solo in parte, tutto quello che mi è arrivato e ringrazio tutti. Ma vi dirò che ho pensato molto a chi può fare da ponte tra Cristianesimo e Islam. Ho pensato alla nostra Madonna, alla Madre per la quale tutti siamo figli senza distinzioni. In Africa e in Albania (non so se anche altrove) ho visto pregare, davanti alla Madonna, Cristiani e Musulmani e addirittura recitare e cantare insieme il S. Rosario.
Ho riletto la cura 19 del Corano: "Gabriele rispose: Io non sono che il messaggero del tuo Signore, per darti un figlio purissimo". Maria domandò: "Come potrò avere un figlio se nessun uomo mi ha mai toccato e non sono una donna dissoluta? Gabriele rispose: così sarà! Il tuo Signore ha detto: è cosa facile per me..." (vv. 19-21).
Ho affidato a Lei me stesso come Sacerdote, la Chiesa e questo momento della storia così impegnativo tra Religioni Monoteistiche.
Ho pregato la Vergine affinché gli uomini davvero innamorati di Dio possano trasformare questa epoca, che sembra sempre così conflittuale, in un sereno periodo di pace per l'umanità.
Credo sia importante vivere questo periodo della storia che ci viene donato e non fuggire.
È un momento complesso e difficile per tutti e per la Religione in particolare. Ma sono questi i momenti che ci devono affascinare e impegnare a vivere e proporre il Vangelo, Gesù e la Chiesa con entusiasmo ed equilibrio.
È bello adesso perché non possiamo stare pigramente a goderci la nostra fede, ma dobbiamo lottare e essere pronti a testimoniarla davanti a tutti, anche davanti alle altre Religioni che non consideriamo nemiche, ma in possesso, come dice il Catechismo dei giovani, di "frammenti di verità" (Gesù è la Verità!), riconoscendo che ovunque ci sono uomini di autentica preghiera e santi.
I Monaci Martiri di Tiberine e Don Santoro sono esempi luminosi in questo senso dell'incontro e della vita donata per i fratelli Islamici.